Psichiatria

L’analisi collettiva è originale e geniale. Recensione di “Left 2009″di Massimo Fagioli

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Orchestra Mozart

 

Recensione di Left 2009 di Massimo Fagioli

 

Domenico Fargnoli

 

Left 2009, (L’asino d’oro ,Roma, 2012) di Massimo Fagioli parla di un pensiero  e di un  modo  nuovo di  concepire i rapporti sociali , la cultura e la politica. Nel libro  si racconta di una conoscenza che  è percepire le pulsioni e gli affetti invisibili,  “vedere” il senso dei movimenti senza parola , è intuire le immagini interiori di un proprio simile  al di là  del metodo della scienza sperimentale  che si ferma all’apparenza  del corpo e  all’analisi  del suo funzionamento. La psichiatria non è neurologia, che si occupa del solo organo cervello nè psicoanalisi  che con Freud  avrebbe scoperto l’inconscio dopo aver sostenuto che esso è inconoscibile. L’incontro storico nel 1975  fra il pensiero nuovo della teoria della nascita, già presente  nei primi tre libri di Fagioli ed una folla di giovani  per lo più reduci della rivolta delle seconda metà degli anni sessanta, ha dato origine    ad una psicoterapia di gruppo detta analisi collettiva.

<<Sette anni dopo il 68 una, sotto i morsi della depressione  e dissociazione mentale  i credenti in Foucault [ma anche, senza conoscerli, in Freud, Binswanger, Sartre ed Heidegger] vennero a Villa Massimo. Diligentemente in fila indiana aspettavano lo psichiatra che sapeva parlare ai sogni>>

Uno dei cardini dell’analisi collettiva è  stato fin dall’ inizio l’interpretazione dei sogni che nel lungo cammino  della  civiltà non c’era mai stata .

<<Nella storia c’era stato il nulla.>>

Nessuno aveva pensato che la realtà biologica potesse creare immagini senza coscienza che non fossero nè messaggi divini nè allucinazioni. Eppure proveniente da   questa folla che si accalcava nel locale al primo piano dell’Unità esterna di Psichiatria  dell’Università , nel Gennaio del 1976,   inaspettato si udì  il racconto di un sogno in cui compariva una donna-automa : Olimpia del “Mago sabbiolino”. Nel racconto di  di E.T.A Hoffmann si parla di  una giovane  il cui viso era bello come quello di un angelo ma i cui occhi erano stranamente fissi  e morti : sembrava che non ci vedesse o meglio ancora che dormisse ad occhi aperti.

Erano stati I  tre i libri pubblicati dal gennaio 1972 al gennaio 1975 a richiamare  migliaia di   curiosi e sconosciuti alcuni dei quali ora chiedevano l’interpretazione dei sogni ed, in verità, volevano la cura della malattia mentale in   quelle  strane e libere sedute di psicoterapia collettiva. La sinistra, reduce del 68, era sprofondata nella depressione,nella frammentazione e nel caos per aver fallito  la ricerca di un’identità femminile,  per non aver  rifiutato la razionalità degli uomini che non avevano un rapporto con la donna, essere umano uguale ma in realtà diverso. Freud ed Heidegger ma anche Sartre Lacan e Foucault non avevano compreso che  l’identità femminile esiste soltanto in relazione ad un’identità maschile, oltre la scissione fra razionale ed irrazionale. Il gruppo dei primi frequentatori di Villa Massimo che veniva visto e definito psicotico e senza identità aveva iniziato  nel 1975,  una cura  che avrebbe portato in tempi recenti  a ricreare l’immagine interiore e l’Io della nascita.  Nel 2007 compare sulle copertine dei libri di Fagioli un’immagine di Amore e Psiche diversa da quelle precedenti. Non c’era più la fanciulla caduta in  un sonno simile alla morte,  che ricordava  Olimpia , ma una bella donna adulta che offriva una farfalla ad un adolescente. La ricerca sulla realtà mentale umana e la prassi terapeutica dell’Analisi collettiva era sfociata nella realizzazione di una sinistra “radicale”in cui l’essere è l’identità umana senza ragione. Nelle sedute di psicoterapia di gruppo è emersa l’originalità della realtà senza coscienza che ora è una caratteristica di un gruppo nelle cinque ore degli incontri settimanali  in cui migliaia di giovani ed anziani

<<(..) vivono una realtà di esseri originali e geniali>>

Dall’incontro fra un medico che ha  elaborato una teoria geniale sull’irrazionale umano e la moltitudine  di persone che hanno frequentato I Seminari  di via di Roma Libera è nata una identità  umana collettiva , sociale e culturale nuova, anch’essa originale e geniale

Bisogna ricordare che Il  grande gruppo si era proposto in via di Villa Massimo con tutto il retaggio di rappresentazioni negative che nel corso della storia erano state ad esso attribuite.

<< Senatores boni  viri, senatus  autem mala bestia>> aveva sentenziato Cicerone  e con lui  i primi studiosi di psicologia collettiva negli ultimi decenni dell’Ottocento. L’indistinto  agglomerato di persone che si accalcava a stretto contatto fisico nell’aula universitaria  a partire dal 1975 riproponeva l’immagine delle assemblee del Maggio francese  dietro le quali  traspariva la memoria delle folle  rivoluzionarie ottocentesche percorse da vere e proprie psicosi epidemiche che fermentavano e si propagavano per via imitativa. Freud nel 1920 non  aveva parlato  più di folla ma di  psicologia della massa usando un termine che sottolineava  l’isolamento e l’atomizzazione degli individui  nella moltidunine amorfa che non aveva più nemmeno l’identità della lotta di  classe. . La folla, definita da Scipio Sighele delinquente,  era ancora una manifestazione dell’irrazionale malato alla fine dell’ottocento mentre le  masse furono  irreggimentate nella struttura iperrazionale dei regimi totatalitari a partire dai primi decenni del novecento. Entrambe erano sotto l’egida della coazione a ripetere e dell’”istinto di morte” come si diceva allora , quanto di più lontano c’è dalla genialità.

Fagioli con la sua pratica terapeutica ha dimostrato  che non esiste una “naturale” inclinazione  del collettivo all’acting out violento o all’incapacità per chi ne faccia  parte,  di   elaborare un pensiero personale ed originale.  In Left 2009 come anche nelle  precedenti raccolte di articoli c’è traccia del cambiamento cui è andata incontro l’Analisi collettiva  che  è  sempre più  capace di essere un pubblico di lettori partecipe ed intelligente. Fagioli ha creato un genere nuovo di scrittura e di comunicazione della teoria  che è divenuto  uno degli elementi  indispensabili per ciascuno nell’ elaborare   uno straordinario transfert collettivo. Il racconto  autobiografico negli articoli   serve a ripercorrere il movimento non cosciente  della scoperta e della cura :  le fasi iniziali e finali vengono continuamente ridefinite in una ininterrotta e reciproca  tensione dialettica, mentre il confronto con l’attualità e la cultura fa emergere nuove intuizioni e proposizioni teoriche. Il linguaggio nella scelta delle parole che esprimono i contenuti più profondi dell’inconscio ha il rigore  e l’esattezza della scienza mentre nell’espressione estemporanea  di stati d’animo si tocca sovente il registro della evocazione poetica. La pratica della psichiatria nell’Analisi collettiva si articola così nella interpretazione diretta del transfert  e dei sogni ai singoli partecipanti, ciascuno portatore nel setting  di una propria storia e problematica , mentre tutti sono partecipi di contenuti comuni nel riferimento alla teoria della nascita  riproposta settimanalmente sotto le angolature sempre diverse di una  originale visione dell’uomo e del  mondo.   

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