“Qualcuno” mi ha gettato una corda
che ha disegnato prima un’onda
poi il dorso arcuato d’un cavallo con cinque gambe.
Sono saltato sopra ed ho corso quanto non avevo fatto mai prima.
Non so come non sia caduto
in un quel galoppo senza sella
a tratti volteggiando come un equilibrista
quando mi sporgevo verso il sorriso verde di una donna.
Il mio pensiero era un acrobata che camminando sul filo lanciava in alto una bambina
che rideva contenta quando si sentiva , al culmine di un arco, senza peso.
Così per pochi attimi
non c’era la memoria certa del passato ed il mondo intero appariva diverso
..diverso come visto da occhi di bambina
come se quella corda
da cui l’avevo lanciata le avesse dato per un istante l’immobilità
di una scultura sospesa.
Idea senza coscienza,
bellezza indefinita
nascosta nei colori e nei contorni certi in movimento
nelle linee colorate di una figura.