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Pensare è una solitudine

 

Nella solitudine si realizza l’identità ed il pensiero  come capacità di separazione dagli altri

Chi  non accetta la solitudine, una distanza  dagli altri che non è annullamento,  non riesce a pensare

“Il solipsismo” non è la solitudine  così come  non lo è  l'”autismo” nel senso di  Eugene Bleuler: quest’ultimo è un deragliamento del pensiero. Per il solipsista   solo la sua presenza nel mondo conta ed è reale. Scriveva Wittgenstein << Allo stesso modo che la mia rappresentazione è il mondo, così la mia volontà è la volontà del mondo>> Il soggetto “autistico” vive il distacco e l’isolamento dagli altri,

Pensare è realizzare l’esistenza del mondo umano dentro di sè che emerge nelle immagini e nelle parole.

 

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