Psichiatria

Violenza, psicofarmaci e complicità dei mass media

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La guerra umanitaria è un falso ideologico

 

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376787_389326921131618_1422656183_n I media sono complici di massacri

violenza

Gli psicofarmaci possono indurre comportamenti violenti

Adam Lanza autore della strage in una scuola elementare  a Newtown nel Connecitucut il 14 dicembre 2012, sarebbe stato in diretta competizione  con Anders Breivik il mass murderer norvegese autore nel luglio del 2011 della strage di giovani nell’isola di Utoya. E’ quanto riferisce l’emittente  CBS sulla base di fonti rimaste anonime. La notizia, secondo il portavoce del polizia del Connecticut, sarebbe puramente speculativa. In realtà , indipendentemente da fatti che provino la validità dell’ipotesi emulativa ,  sono riscontrabili negli innumerevoli episodi di mass shooting commentati  nei media  di tutto il mondo,  dei tratti comuni, individuati anche in studi  di psichiatria forense, che fanno pensare ad una componente “imitativa”.

Molti dei soggetti, autori di stragi ai danni di individui inermi e quindi  bersagli ideali, hanno dei profili psicologici compatibili con  una diagnosi di schizofrenia come nel caso di Breivik  e di Lanza. Ora che uno schizofrenico imiti un altro schizofrenico o che un gruppo di schizofrenici possa creare uno stile particolare e riconoscibile di omicidio di massa , mette in discussione conoscenze  psichiatriche che sembravano acquisite. Noi sappiamo che il termine schizofrenia fu coniato da Eugen Bleuler  nel 1913 il quale , ispirandosi, a Freud ritenne che le persone affette da questa malattia vivessero in un mondo a parte perdendo la capacità di condividere con altri esseri umani  affetti, valori ed obiettivi. Lo schizofrenico sarebbe stato simile ad un anacoreta  per  ritiro progressivo dalla società. Bisogna ricordare che Freud, che non ha mai avuto in carico  uno schizofrenico da lui riconosciuto come tale, riteneva che nella psicosi  ci fosse una incapacità assoluta di stabilire un transfert  o  vivere una risonanza empatica con chicchessia  per effetto della regressione che avrebbe riattivato una condizione di isolamento , cioè  di narcissimo assoluto simile a quello del neonato. Questa idea rivelatasi poi completamente falsa  sia alla luce della ricerca psichiatrica successiva che degli sviluppi della neonatologia, ha escluso le forme schizofreniche dal trattamento analitico  classico ritenuto inadatto se non addirittura pericoloso per le forme di schizofrenia latente.

Ora se Lanza , come anche il professore universitario che, recentemente,  in Polonia voleva fare un attentato al parlamento con una potentissima bomba, ha imitato Breivik, com’è verosimile pensare , e se  quest’ultimo ha tratto a sua volta ispirazione dall’Una bomber americano, il matematico  che uccideva per fare propaganda al suo libro-Manifesto, e se altri hanno perseguito strategie criminali analoghe, noi saremmo di fronte  al fatto che gli schizofrenici si influenzano ed entrano in risonanza gli uni con gli altri determinando   addirittura uno stile criminale , sfidandosi sullo stesso terreno come in un videogioco on line.

Che cosa dobbiamo concludere? che siamo di fronte ad una evoluzione  nel modo di manifestarsi della schizofrenia a cui deve far seguito un adeguamento delle nostre categorie psicopatologiche e diagnostiche?

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invenzione perversa del padre di Daniel Schreber

Che ne sarà allora delle concezioni organicistiche che sostengono la “naturalità” della malattia mentale legata a cause biologiche e genetiche? Il diabete dal tempi di Ippocrate ad oggi non è molto cambiato mentre sembra difficile  pensare ad una schizofrenia che attraversi le epoche e le culture  mostrando  dei tratti immodificabili come quelli del diabete . Il  famoso presidente Schreber, il giudice affetto da schizofrenia paranoide, pubblicò nel 1903 Memorie di un malato di nervi che sono state un materiale  di riflessione per i tutti i più importanti psichiatri e psicoanalisti del 900 come lo stesso Freud , Jung, Melanie Klein e Jacques Lacan. Del caso Schreber ha dato una originale e magistrale  interpretazione Massimo Fagioli nel suo libro Teoria della nascita e castrazione umana la cui prima edizione risale al 1974: la psicosi con caratteristiche allucinatorie e deliranti  si sarebbe sviluppata  a partire dall’incapacità  del tedesco di distinguere, nel passaggio dal sonno alla veglia le immagini mentali dalle percezioni reali. La malattia di Schereber  avrebbe dovuto  essere la stessa di quella che ha colpito  Lanza o Breivik che secondo la prima coppia di periti psichiatri intervenuti  al processo per la strage di Utoya avrebbe agito in preda ad allucinazioni  e deliri di grandezza e persecuzione.Ma fra  la biografia e gli scritti di Schreber che non ha mai fatto male ad una mosca, salvo disturbare i vicini con urla disumane,  e per esempio quelli  di  Breivik , ben 1500 pagine di copia-incolla propedeutiche alla strage, c’è un vero e proprio abisso.

Si potrebbe approfondire la ricerca su quello strano fenomeno che è il mass shooting seguendo una fondamentale indicazione di Fagioli stesso quando egli afferma che se è vero che esiste un’entità nosografica che fa capo al termine schizofrenia è altresì vero che esistono gli schizofrenici. Come dire che nell’ambito di tratti psicopatologici comuni è necessario in ciascuna malattia individuarne la singolarità: ci sono elementi caratteristici presenti in alcuni casi se non addirittura presenti in un solo  caso. E’ per questo che il DSM IV  (fra poco  V ), il più famoso ed utilizzato manuale diagnostico, è inutilizzabile   poichè non garantisce  la veridicità della diagnosi :vengono proposti  criteri generici   e descrittivi rilevabilii anche da un computer, che non permettono  di individuare il nucleo psicopatologico nascosto  della malattia  che si manifesta diversamente  in ciascun caso.

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L’influenza culturale della schizofrenia di Martin Heidegger

L’omicidio di massa, nello stile  detto pseudocommando,  è  una modalità di agire  criminale emerso in forma quasi epidemica  da pochi decenni prevalentemente negli USA. Verso di esso per una concomitanza di fattori ambientali e personali,  possono orientarsi persone  con gravi patologie psicotiche  ed alterazione profonda del senso di identità. Alcuni mass murderers hanno fatto  scuola diventando i capostipiti di una tendenza  e tracciando  un percorso  che altri hanno seguito . Uno studioso americano  Louis A. Sass, autore del libro Madness and Modernism: Insanity in the Light of Modern Art, Literature and Thought( 1994) ha sostenuto che  pochi individui affetti da patologie più o meno manifestamente schizofreniche hanno avuto una grande importanza   non solo sul    terreno della psicopatologia e  dell’agire criminale, quanto  nel campo  dell’arte o della filosofia introducendo temi ed atteggiamenti che poi si sono largamenti diffusi. In effetti nell’arte moderna e postmoderna  e nella filosofia di derivazione esistenzialista sono ampiamente presenti  tematiche “schizofreniformi” evidenti nella stranezza  dei contenuti e nell’ipertrofizzazione della coscienza, fredda e lucida   che li produce. Il vissuto schizofrenico secondo la studioso americano non tenderebbe  a rimanere monadicamente chiuso in se stesso, come sembra  suggerire  il termine autismo nell’accezione originaria di  Bleuer,  ma avrebbe una risonanza  profonda nell’opinione pubblica e nella cultura  come è accaduto per la filosofia di Heidegger.Il paradigma della schizofrenia non è più solo  l’introversione ed il deterioramento mentale ma anche  l’estroversione  e l’azione.

Qual è  è la   lunghezza d’onda  sulla quale si sintonizzano i mass murderers con i loro potenziali proseliti ed imitatori ? Questi ultimi, individui anaffettivi ed insensibili ai normali stimoli sociali, reagiscono con un comportamento imitativo rispetto al modello mass shooting. Siamo di fronte ad  un vero e proprio processo di infezione psichica  e di induzione  all’acting out violento contro la quale alcuni non hanno capacità di resistere. Il punto di vulnerabilità  è quella che gli  psicopatologi del secolo scorso chiamavano una frattura nella linea della vita cioè un vissuto di  totale annullamento del rapporto interumano e di vuoto interiore in un contesto sociale e culturale in cui predomina  l’ideologia della guerra: si esalta l’azione eroica ed il ricorso alle armi, sacrificando   il valore della vita umana al criterio dell’utilità personale e dell’affermazione megalomanica .

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La perversione del denaro ed i mass media

Il quadro di questa nuova psicopatologia non sarebbe completo se noi non includessimo un fattore iatrogeno:  l’uso e l’abuso  di sostanze psicotrope, sostenuto dalla psichiatria organicistica al servizio delle case farmaceutiche,  un vera e proprio miccia per  eventi  violenti e catastrofici.

Sia Adam Lanza che Breivik hanno agito sotto l’influenza di droghe psicotrope e psicofarmaci che è risaputo possono, in persone predisposte, avere l’effetto di un innesco detonante per condotte di omicidio-suicidio. La scelta della strage, invece dell’omicidio singolo, potrebbe essere motivata dall’effetto di amplificazione della notizia che i mass media  perversamente garantiscono a chi commette crimini particolarmente efferati: per un momento di notorietà e di esposizione pubblica  si è disposti  allora a sacrificare centinaia di vite umane.

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Psichiatria

cosa c’è dietro la strage degli innocenti di domenico fargnoli



  • di domenico fargnoli

    Cosa c’è dietro la strage degli innocenti

    Quella del killer della Sandy Hook è l’imitazione manierata di un militare dei corpi speciali. Le vittime, nel suo delirio, “viste” come bersagli inanimati [Domenico Fargnoli]

    Domenico Fargnoli*
    domenica 16 dicembre 2012 17:29

    Matteo di Giovanni, Strage degli Innocenti, pavimento del Duomo di Siena

    Matteo di Giovanni, Strage degli Innocenti, pavimento del Duomo di Siena

    Adam Lanza, il ventenne americano che venerdì scorso, nel Connecticut, ha ucciso 26 persone fra cui 20 bambini di età compresa fra cinque e dieci anni, per poi suicidarsi, appartiene alla categoria di omicidi che i criminologi in epoca recente hanno denominato “Pseudocommando”. Di essa fanno parte soggetti che equipaggiati con armi da guerra e giubbotti antiproiettile, come se appartenessero a truppe d’elite, assaltano e uccidono a caso e in un breve lasso di tempo un gran numero di persone inermi. Negli Stati Uniti, nel 2012, quasi ogni mese si è verificato un episodio in cui moltissime persone, per lo più giovani e studenti, hanno perso la vita per l’azione imprevedibile di individui di cui nessuno sospettava la pericolosità. Ciò che colpisce è la ripetizione, in tali delitti, del copione del gesto eroico, alla Rambo, dell’omicida suicida: un uomo solo spara contro un gruppo, una massa anonima per motivi che appaiono incomprensibili alla comunità. Il primo interrogativo è: come può la mostruosità della strage balzare fuori dalla sonnacchiosa normalità della vita di provincia americana? Forse solo apparentemente era “normale” la madre di Lanza, la prima vittima sfigurata con un colpo al volto, quando pur dedicando la sua vita ai bambini, coltivava la passione delle armi da guerra con cui si esercitava regolarmente con i figli al poligono. Forse non è normale per nessuno trovare divertente o compiacersi del possesso di un moderno fucile d’assalto come quello sottratto dal giovane alla madre, pensato e progettato per seminare la morte.

    Un mitragliatore non è una semplice arma di difesa personale che è legittimo detenere in base al secondo emendamento americano, ma è un oggetto concepito per compiere una strage, per determinare il rapido annientamento di una moltitudine di eventuali assalitori. Se alla fine del settecento era una necessità reagire contro l’esercito spagnolo e inglese, nel territorio statunitense oggi non è in corso nessuna operazione bellica. La legalità della detenzione di armi e di armi da guerra in particolare è pertanto immotivata sia dal punto di vista della società in generale che dell’individuo. Si può ipotizzare che dietro il comportamento socialmente e legalmente ineccepibile della madre dell’omicida e la sua “normale” passione per pistole e fucili si sarebbero potute celare fantasticherie megalomaniache e persecutorie, più o meno coscienti. Nella relazione profondamente malata con il figlio, non provvisto di una identità solida e definita, stando ai racconti di chi lo conosceva, esse avrebbero potuto contribuire a innescare in lui l’idea della strage. Bisogna mettere in evidenza il fatto che il cosiddetto “Pseudocommando mass murderer” fa solo l’imitazione manierata di un militare dei corpi speciali (vedi anche a questo proposito il caso del norvegese Anders Breivik) perché i soggetti colpiti del tutto incapaci di difendersi non sono terroristi o sequestratori armati e pericolosi. Le vittime inoltre vengono completamente disumanizzate nel delirio: Adam Lanza ha sparato sui bambini “vedendoli” come se fossero i bersagli inanimati del poligono di tiro.

    Nell’esecuzione fredda e calcolata di una strage così efferata nessun dimensione emotiva può entrare in gioco: se un qualunque “affetto” fosse presente, consentirebbe un riconoscimento dell’altro come essere umano e bloccherebbe la mano dell’assalitore. La vera motivazione del mass murderer è pertanto da cercare nella realizzazione di una totale anaffettività e disumanizzazione che sfocia prima nell’annullamento e poi nell’annientamento fisico di un gruppo di individui e di se stesso. Alla massa per lui amorfa ed indistinta, l’omicida si contrappone come un assolutamente altro, un “Anders”, che con un atto estremo di violenza distruttiva ratifica il proprio totale fallimento umano. La ritualità manierata degli omicidi eseguiti con una vestizione e un armamentario particolare, l’anaffettività che fa percepire all’assassino le vittime come entità non umane, la presenza del delirio implicita nella progettazione della strage esclude sia motivazioni immediatamente comprensibili che “l’impeto passionale” di gelosia evocato da Vittorino Andreoli nel Corriere della Sera. L’idea di un impulso omicida irresistibile dovuto a uno stato emotivo abnorme ricorda la “monomania omicida” di Esquirol e Georget nei primi decenni dell’Ottocento che è stata ampiamente superata e criticata dalla psichiatria attuale. Anche l’altra affermazione dello psichiatra veronese secondo cui il giovane statunitense avrebbe uno sviluppo mentale di un bambino di quattro anni è molto discutibile: da quando in qua i bambini dell’asilo fantasticano omicidi di massa? Le considerazioni precedentemente esposte fanno propendere la diagnosi dello psichiatra, per ciò che riguarda il ventenne americano, per una forma di schizofrenia.

    A proposito del caso Breivik che si discosta da Adam Lanza per l’assenza di una vera intenzionalità suicidaria e per la presenza di una motivazione pseudoterroristica, ecco cosa scrive sul settimanaleleft lo psichiatra Massimo Fagioli: «Udii, un anno fa, l’assassino freddo dei 77 ragazzi di Utoya. Reagii scrivendo deciso: schizofrenia paranoidea ma, forse, ebbi nelle parole un po’ di razionalità perché.il freddo sentito era invisibile. Fu detto: pazzo criminale.
 Ora le parole che vengono sono: “Ho ucciso settantasette formiche; chiedo perdono ai fobici per non averne uccise di più”. Ero disturbato dai loro morsi che sembravano punture di spillo.
Forse so interpretare ciò che ho scritto. Scrivere togliendo al parlare ogni realtà di rapporto interumano. 77 ragazzi, 77 formiche. Viene pensato uguale, come se fosse uguale». Nell’agosto del 2012 sempre sulla sua rubrica settimanale “Trasformazione”, Fagioli ha parlato a proposito del ragazzo di Denver che aveva ucciso senza motivo 12 persone in un cinema, di stolidità e di schizofrenia semplice. Del ventenne del Connecticut sappiamo molto poco: da ciò che trapela dai media americani e italiani sembra fosse ritenuto affetto da una sindrome di Asperger, con problemi importanti nella socializzazione, e da una personalità schizoide. Ora la diagnosi di sindrome di Asperger è quanto mai fumosa e controversa tanto che si parla del fatto che nel nuovo DSM V (in uscita nel 2013) essa non sarà più presente, con tutti le controversie assicurative che ciò comporterà, per una totale revisione che verrà effettuata nel nuovo manuale diagnostico del concetto di autismo. Inoltre non esiste una letteratura che propenda a favore di una correlazione certa, come hanno fatto notare le associazioni di familiari dei malati mobilitatisi in questi giorni sulla stampa, fra le varie forme di autismo, comunque lo si voglia definire e l’acting out violento.

    Per quello che riguarda la diagnosi di personalità schizoide sappiamo che in essa oggi viene inclusa quella che Eugen Bleuler, a partire dal 1913, denominava “schizofrenia simplex” in cui non si hanno deliri o allucinazioni o altri sintomi accessori. La personalità schizoide, secondo Kurt Schneider, è una struttura della personalità caratterizzata da una povertà dei legami affettivi. Essa resta per lo più invariata nel tempo, mentre la schizofrenia semplice è un vero e proprio quadro psicotico che può rimanere allo stato latente come può anche evolvere verso le altre forme di schizofrenia e, anche se in un numero limitato di casi, sfociare in condotte violente. Adam Lanza sicuramente è andato incontro a un improvviso peggioramento del suo quadro psicopatologico con un esito catastrofico come avviene nella schizofrenia. In assenza di una diagnosi corretta e motivata e di un intervento psichiatrico adeguato il giovane è stato lasciato a se stesso e al rapporto con la madre sicuramente molto patologico in una pressoché totale assenza del padre, risposatosi dopo la separazione nel 2008, e del fratello Ryan che viveva da tempo lontano da casa. Da questa tragica e dolorosissima vicenda, soprattutto per le famiglie dei bambini e delle persone uccise, emerge la responsabilità ovvia della lobby delle armi che specula sulla paranoia delle cosiddette persone normali, ma anche della psichiatria americana che ancora una volta appare del tutto inadeguata, con le sue categorie diagnostiche e con i suoi interventi farmacologici finalizzati soprattutto al lucro delle case farmaceutiche, ad affrontare l’inquietante problema della malattia mentale.

    Domenico Fargnoli, psichiatra e psicoterapeuta

  • Monday 17 December 2012

    Connecticut school shooting: Adam Lanza’s mother was preparing for disaster

    The mother of the gunman who killed 20 children and seven adults in America’s worst school massacre, was a gun-proud “survivalist” preparing for economic collapse, it has emerged.

    Connecticut school shooting: Adam Lanza's mother was preparing for disaster

    A police officer wipes her eyes, Adam Lanza and his victims

    By , Connecticut and Peter Foster in Washington

    9:45PM GMT 16 Dec 2012

    Nancy Lanza, whose gun collection was raided by her son Adam for Friday’s massacre at Sandy Hook school, was part of the “prepper” movement, which urges readiness for social chaos by hoarding supplies and training with weapons.

    “She prepared for the worst,” her sister-in-law Marsha Lanza told reporters. “Last time we visited her in person, we talked about prepping – are you ready for what could happen down the line, when the economy collapses?”

    It also emerged that Mrs Lanza had spoken of her fears less than a week before the attack that she was “losing” her son. “She said it was getting worse. She was having trouble reaching him,” said a friend of Mrs Lanza who did not want to be named.

    Adam Lanza, third from the right, posing for a group photo of the technology club which appeared in the Newtown High School yearbook

    Police disclosed that the 52-year-old had five legally registered guns – at least three of which her 20-year-old son carried with him. Most victims were shot with an assault rifle, while Lanza also carried two handguns and left a shotgun in his car.

    President Barack Obama was in Connecticut to comfort families of the victims, amid mounting pressure for political action in Washington on gun control.

    Democrats are preparing to introduce a new bill to ban assault rifles, but the difficulty of achieving any consensus was well illustrated after one Republican congressman said staff at the school should have been armed to protect themselves.

    Fresh details emerged of the massacre which has caused shock across America as well as internationally.


    Nancy Lanza, who was killed by her son with her own gun (Reuters)

    Lanza was reported to have wiped out one complete class of six and seven-year-olds along with their teacher. Dr H Wayne Carver, Connecticut’s chief medical examiner, said the injuries were the worst he had seen in his career with some of the children shot 11 times.

    One of the victims, six-year-old Dylan Hockley, was the British-born son of a couple who moved their family to Connecticut from Hampshire two years ago.

    His mother, Nicole, had described the area as “a wonderful place to live”, with “incredible” neighbours and “amazing” schools”.

    Dannel Malloy, the Connecticut governor, said the death toll might have been much greater and Lanza may have planned to kill even more.

    “We surmise that… he heard responders coming and apparently at that, decided to take his own life,” Mr Malloy said.

    Candlelit vigils were held over the weekend for the victims.

    One was for Victoria Soto, a 27-year-old teacher who was killed after telling Lanza the children were in another room, allowing some of the children to escape. “She was selfless – selfless,” Jessica Zrallack, a former schoolmate, told The Daily Telegraph.

    Newtown’s residents were forced to endure fresh anguish yesterday, when a Roman Catholic church that has become a centre of support for the grieving, was evacuated following a telephoned-in security threat. St Rose of Lima was later given the all-clear.

    Mr Obama was in the town last night in order to comfort the families of those killed and speak at an interfaith vigil.

    The president, who failed to deliver on a 2008 election promise to reinstate an assault weapons ban, is now under mounting pressure from within his own party to throw his political weight behind new laws.

    (Top row from left) Charlotte Bacon, Daniel Barden, Olivia Engel, Josephine Gay, Ana Marquez-Green. (Middle row from left) Dylan Hockley, Catherine Hubbard, Chase Kowalski, Jesse Lewis, James Mattioli. (Bottom row from left) Grace McDonnell, Emilie Parker, Noah Pozner, Caroline Previdi, Jessica Rekos

    Despite the outpouring of national grief, the Bill is likely to be highly divisive; Congress has not passed significant gun legislation for almost 20 years, amid partisan gridlock.

    A poll by CNN in August found that 57 per cent of Americans favour a ban on semi-automatic assault weapons, while 60 per cent favour outlawing high-capacity ammunition clips.

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