Psichiatria

Forum salute mentale : un commento a Mal-trattamenti psicoanalitici

  • Schermata 06-2456454 alle 10.55.35L’Unità di oggi. un bizzarro mix di uscite in varie direzioni
9 giugno 2013

di Giorgio Bignami.

Ogni tanto leggiamo su l’Unità articoli di alto profilo per chiarezza di informazione e per taglio politico, culturale, scientifico ….Per esempio, il 26 maggio (p. 16), Elena Granaglia ha chiaramente spiegato quali siano i principali nodi nell’attuale crisi della sanità italiana, soffermandosi in particolare sul rischio creato dalla robusta spinta europea alla privatizzazione. E sul supplemento Left del sabato (25 maggio, p..37), Paola Mirenda ha fornito un quadro chiaro e drammatico delle condizioni di oltre 50 milioni di badanti sradicate dai loro paesi d’origine per andare ad accudire anziani e disabili in paesi come il nostro: abbandonando anziani genitori, coniugi e compagni (”vedovi bianchi”), figlioli magari in tenera età, per mandar loro, rimasti a casa, il minimo per sopravvivere (tanto che in alcuni villaggi e cittadine ucraine quasi non si vedono più donne, salvo anziane e bambine). L’Italia è il paese che ha il maggior numero di badanti rispetto alla popolazione; quindi non occorre dilungarsi sulle conseguenze negative di questo massiccio sradicamento selettivo per il genere femminile (almeno in parte dei paesi d’origine), nel campo della salute in generale e in quello della salute mentale in particolare.: E questo, a fronte di una inadeguatezza qualitativa e quantitativa della maggioranza dei nostri servizi ad affrontare i problemi che ne derivano.

Ma sia su L’Unità che su Left le uscite di diversa impostazione sono diventate piuttosto frequenti, Già si è detto, in un recente intervento su questo sito, del sostegno a piena pagina dato dal quotidiano alla proposta di legge di iniziativa popolare “181″, mirata a legificare minuziosamente le pratiche in campo psichiatrico, proposta che desta non poche perplessità ( http://www.news-forumsalutementale.it/limbroglio-della-181/#more-11227 ).

Il caso forse più clamoroso per le sistematiche recidive riguarda Left, che pare de facto l’organo ufficioso dei c.d. fagiolini, cioè degli allievi e sostenitori dello psichiatra e psicoterapeuta Massimo Fagioli. Al guru maximo sono riservate ogni settimana due intere pagine (per carità, ognuno è libero di esternare ciò che vuole; ma pare strano che tali esternazioni, dato il giumellaggio obbligatorio, siano imposte con un supplemento di costo ai lettori dell’Unità, che ancora reca in testa la dizione “quoitidiano fondato da Antonio Gramsci”). Non di rado, poi, ulteriori pagine recano gli interventi di seguaci del capofila. Per esempio, nel numero del 18 maggio, subito dopo il pezzo del Maestro sulle immagini oniriche (p. 54-55), troviamo un lungo articolo di Domenico Fargnoli (p. 54-56), il quale sferra un violento attacco contro la Società psicanalitica italiana (Spi): L’autore coglie l’occasione del commento curato dalla Spi per la serie Sky In treatment; e a parte il sacrosanto diritto di critica, lascia perplessi sia il fatto che un tale attacco di parte nella “guerra tra scuole” sia ospitato in questa sede, sia l’uso di espressioni apodittiche, come “il totale fallimento del freudismo”, e simili. Ora, senza voler entrare nel merito, è noto che buona parte dell’odierna psicanalisi di ispirazione freudiana si serve di schemi sostanzialmente modificati rispetto a quelli del fondatore. Insomma, non occorre una specifica competenza in materia per rendersi conto che una sparata a salve cone quella di cui si parla scende sotto al livello di certe critiche mirate ad azzerare i crediti di un Darwin o di un Marx: imputando loro la mancata “lettura nella sfera di cristallo” di informazioni all’epoca di là da venire, .

Infine non si possono condivideri interventi che si danno la zappa sui piedi, come quello masochisticamente intitolato “Welfare Fai da Te” (Left, 18 maggio, p. 22-26). Questo articolo dà per scontata la progressiva insufficienza delle risorse pubbliche rispetto ai bisogni della gente, e quindi sostiene soluzioni come le ottocentesche Società di mutuo soccorso. Il che pare in piena sinergia con la spinta alla privatizzazione di cui si è detto all’inizio:con i suoi squali delle assicurazion, che aspirano ai profitti dei loro cugini anericani; con i suoi welfare aziendali, drammaticamente discriminanti tra un lavoratore e l’altro (v. i privilegi dei dipendenti di Del Vecchio-Luxottica e di Monzemolo-Ferrari, a fronte delle miserie dei dipendenti di Marchionne); con il fiorire di iniziative come San. Arti.(per gli artigiani) e Sanimpresa (assistenza sanitaria del terziario privato), ampiamente pubblicizzate soprattutto sui media della sinistra; con il decollo del fundraising benedetto da L’Espresso (23 maggio, ma in edicola dal 17, p. 118); e chi più ne ha più ne metta.

L’antica saggezza popolare insegnava che “Ai tempi che il grasso dimagra, il magro mòre”; ed è ovvio che i magri di oggi sono proprio servizi come quelli per la salute mentale, che oltre al loro progressivo strangolamento vedono oggi aggiungersi lo storno delle risorse dedicate alla chiusura degli OPG, destinate alla creazione di una fitta rete di miniOPGegionali; o come quelli per le tossicodipendenze, che ogni giorno riducono i loro orari di apertura, chiudono parte dei loro presidi, né possono rispondere a una folla di nuovi problemi e di nuovi bisogni che esigerebbero un cambio qualitativo, oltre che quantitativo, del loro modus operandi.

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  1. Egregio Bignami, il suo nome che ricorda certi manualetti del liceo, parla di sintesi un po’ frettolose. L’epiteto di cui Lei fregia Massimo Fagioli non merita un commento: è solo una caduta di stile ed una mancanza di argomenti da parte sua. Per ciò che concerne il mio articolo la tesi che io sostengo è che in realtà nel freudismo non c’è mai stato nessun sostanziale rinnovamento. Conosco a fondo la letteratura psicoanalitica passata e presente e la sfido a dimostrare il contrario. Il freudismo è tale perchè fa riferimento a Freud così come il cristianesimo fa riferimento a Cristo. Ora un cristianesimo senza Cristo sarebbe bizzarro (per usare un aggettivo che a lei piace ) così come un freudismo senza Freud. Ernesto de Martino che certo non era uno sprovveduto sosteneva che la psicoanalisi era una forma di religione sotto le mentite spoglie dello scientismo. Anche il grande Karl Jaspers a suo tempo ha espresso opinioni analoghe scrivendo che la storia dell’omicidio del padre primordiale era una stupidaggine razionale.
    Ora le religioni non evolvono perchè si basano su dei dogmi: questi ultimi rimangono tali,e come i deliri, non si correggono. Questo è il dramma del freudismo.
    Per ciò che riguarda la guerra fra scuole non vorrei deluderLa ma io non faccio parte di nessuna scuola dai tempi dell’Università. Mi ritengo una persona libera che esercita autonomamente la propria professione e capacità di giudizio al di fuori da ogni vincolo istituzionale. Nel mio articolo ( che è di due e non di tre pagine e quindi grazie per averlo letto più di una volta) non faccio dichiarazioni di appartenenza ma esprimo un mio personale punto di vista.
    Forse è proprio questo che a Lei risulta incomprensibile.
    La ringrazio per l’attenzione Domenico Fargnoli

    1. francesco s calabresi 11 giugno 2013 alle 12:50 pm

      Caro Giorgio ,mi permetto di raccontarti qui un pezzo della mia vita ,in ricordo di alcuni brevi,occasionali ma intensi momenti di incontro. Rappresenti per me un ideale di scienza e impegno civile da quando lessi la tua denuncia dell’operato di alti dirigenti dell’Istituto Superiore di Sanità per ritardare l’introduzione del vaccino antipolio Sabin e favorire altra azienda (ottomila poliomelitici in più ,se ben ricordo) , ora sono rimasto spiacevolmente sorpreso per questo tuo intervento grossolanamente polemico su uno studioso ineccepibile come scienziato ed essere umano come M.Fagioli .Ho conosciuto M.Fagioli quando io, specializzando in neuropsichiatria, ero in training nella Spi all’istituto di via salaria e lui era analista qualificato ma con una formazione psichiatrica psicoterapeutica di primo ordine avendo lavorato per anni nell’osp.psichiatrico di Padova diretto da Barison e nella clinica di Binswanger a Kreutzlingen ,gestito comunità terapeutiche, scritto articoli psichiatrici significativi. Aveva pubblicato da poco “Istinto di morte e conoscenza”. Nella SPI si andava preparando la reazione che avrebbe portato alla espulsione-”scomunica”di Fagioli e alla cacciata degli allievi che avevano “fornicato”con lui.Io abbandonai il training profondamente deluso dalle due lunghe esperienze analitiche cui mi ero sottoposto ,dall’ambiente umano dominante all’istituto e dagli insegnamenti impartiti,e anche dalla mia pratica terapeutica .Gradualmente mi resi conto di quanto i comportamenti e gli insegnamenti che mi avevano ferito e deluso fossero legati alle incongruenze teoriche ,alla ottusità reazionaria ,e in fin dei conti alla disonestà intellettuale di Freud . La sua disonestà come scienziato , come terapeuta e come uomo è stata poi ampiamente dimostrata da tutti gli storici che hanno potuto accedere ai documenti dell’epoca (Ellemberger, Masson, Borch-Jacobsen etc.).La sua inconsistenza teorica ,approfonditamente e ineccepibilmente, da Fagioli .Io poi ho partecipato alla cosiddetta “analisi collettiva”portata avanti da Fagioli insieme alla maggior parte di quelli che erano prima miei pazienti e che sono ora miei amici e compagni ,nella quale abbiamo potuto decostruire lo psicoanalista freudiano che mi atteggiavo essere e i suoi analizzandi e lasciar venir fuori l’identità umana di ciascuno con le proprie qualità e specifiche competenze . A questa straordinaria esperienza formativa , ormai andata avanti in 38 anni di duro lavoro ben oltre la critica al freudismo e alle altre ideologie di quegli anni , son ancora molto felice di poter partecipare .Con affetto .

      A questo indirizzo è stato pubblicato l’articolo Mal-trattamenti psicoanalitici

    http://rassegnaflp.wordpress.com/2013/05/23/mal-trattamenti-psicoanalitici/#comments
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Psichiatria

Meteore psichiatriche: la sparizione delle diagnosi

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L’assassinio di Marat

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Pinel libera i malati di mente dalla prigione

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Entrance Philippe Pinel (1745-1826) releasing the lunatics from their chains at the Salpêtrière Hospital in 1795.

Nella storia della psichiatria le malattie appaiono e scompaiono come meteore. Agli inizi del secolo diciannovesimo Pinel coniò il termine mania ragionante o follia parziale , Esquirol quello di monomania omicida. Per Etienne Jean Georget allievo di Esquirol la follia parziale escludeva l’idea di azione criminale e di colpa oltre che quella di responsabilità della condotta. Il concetto originariamente autonomo di monomania, legato all’ipotesi di due differenti sedi organiche della follia l’epigastrio ed il cervello, alimentò un acceso dibattito nel corso del XIX secolo, basato su argomentazioni spesso risibili sulle quali ironizza Dostoevskij nel “ I fratelli Kamarazov”. Nel romanzo tre medici cercano di stabilire se l’imputato di omicidio fosse o meno “monomaniaco” basandosi sull’osservazione della direzione del suo sguardo all’ingresso del tribunale.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento prevalse l’idea che che la “follia ragionante” altro non fosse che un raggruppamento provvisorio ed artificiale di fenomeni diversi e che pertanto non si potesse considerare un’entità nosografica a se stante. Si affermò il concetto di moral insanity coniato da Prichard (1835) che si agganciava alla teoria della degenerazione di Morel e Magnan. Dopo Kraepelin i vari casi di monomania furono ascritti alle psicopatie, alla paranoia, alle psicosi organiche e dopo Eugen Bleuler alle varie forme di schizofrenia o psicopatia . La monomania scomparve perché non aveva un fondamento psicopatologico ed era facile obiettare che la psiche è un tutto in cui intelletto, affetti ed impulsi agiscono unitariamente. La monomania omicida era un concetto frutto di una visione intellettualistica e filosofica della mente umana. Le passioni e gli affetti, considerati irrazionali, per una lesione della volontà che lasciava indenne l’intelligenza avrebbero determinato l’impulso irresistibile e criminale. Non si comprendeva che poteva essere la razionalità lucida solo apparentemente integra ma in realtà anaffettiva a determinare l’agire delittuoso ed omicida.

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L’ipnotizzatore e l’isterica

Anche per l’Isteria è successo un qualcosa di analogo. A partire dal DSMIII non si trova più una categoria diagnostica riconducible al sostantivo isteria ma neppure troviamo l’aggettivo isterico sostituito da istrionico. L’istrione è il mentitore ed il commediante: l’isterico, nell’aggettivo sostantivato, diventa sinonimo di simulatore di cui il medico diffida perché può indurre in gravi errori diagnostici.

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Isterica della Salpetrière

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Hysterical yawnings.” Three photos in a series showing a hysterical woman screaming.

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A Clinical Lesson with Doctor Charcot at the Salpêtrière.
Painting by André Brouillet, 1887. Lyon, Hôpital Neurologique. Il dipinto di André Brouillet mostra Blanche Witmann prima di una crisi. Dietro Charcot il suo famoso allievo Joseph Babinsky

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Il declino dell’ Isteria ha inizio con Charcot ma anche con Breuer e Freud. Ciò che Charcot denominava isteria era una coorte composta dalle più disparate malattie. Le isteriche della Salpetrière agivano come attrici consumate abituate a mettere in scena un copione ben preciso secondo le aspettative dell’autoritario direttore. suo uso attuale il termine ‘isteria’ non ha praticamente alcun rapporto con il suo significato originario. Perché non si riferisce più a un disturbo legato all’utero od alla sessualità come si era ritenuto a partire da Ippocrate. È invece utilizzato per riferirsi a qualsiasi sintomo o qualsiasi modello di comportamento anomalo per cui non esiste patologia organica ed esso è pertanto ritenuto un prodotto di stress emotivo, ansia o qualche altra causa psicologica. Se tutti i pazienti che sembrano essere affetti da sintomi fisici, ma che non hanno alcuna patologia organica rilevabile dovessero essere soprannominati ‘isterici’, il concetto di isteria diverrebbe così ampio e così vago da essere del tutto privo di significato. Hysteria, in effetti, cessa di essere l’entità nosografica molto particolare che si è sempre storicamente considerata, e diventa semplicemente un’ affermazione negativa sulla natura di alcuni sintomi. L’aggettivo isterico ‘viene oggi utilizzato come se fosse un sinonimo di ‘non biologico’ o ‘psicogeno’.

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Anna O- Bertha Pappenheim

Quando Breuer cominciò il trattamento di AnnaO- Bertha Pappenheim nel 1880 e fece diagnosi di Hysteria si riferiva alla natura psicogena della tosse,delle contratture, delle paralisi , dei disturbi del linguaggio e della diplopia : egli escluse per es. la possibilità di una meningite tubercolare.
E’ stato suggerito però da Mikkel Borch Jacobsen nel suo libro “Remembering Anna O. A century of mystification” (1996) che il quadro sintomatologico complessivo cui il famoso medico si trovò di fronte sia stato un’abile messa in scena attraverso la quale la giovane ebrea confermava la diagnosi di Breuer , ma fondamentalmente lo teneva in scacco. Si sarebbe trattato di una simulazione isterica od autoipnotica, che avveniva ad un livello preconscio e non di una menzogna intenzionale e pienamente cosciente. Massimo Fagioli nella sua magistrale premessa al libro “La storia di Anna O di Lucy Freeman” (L’asino d’oro” 2013) afferma che Breuer pur utilizando una volta il termine inconscio in realtà preferiva parlare di un “doppio stato di coscienza” od un’Io cattivo”: quest’ultimo potrebbe aver agito come un’abile simulatore . L’inganno riusciva perché Breuer non andava oltre i sintomi e la rievocazione dei ricordi o l’abreazione nel linguaggio degli affetti rimossi che in quanto tali erano stati un tempo coscienti. Joseph Breuer brillante neurofisiologo, rimaneva nell’ambito dell’approcio razionale alla malattia e sbagliò in partenza la diagnosi. Non collegò l’isteria alla presenza di un nucleo psicopatologico “inconscio”, nel senso di mai venuto prima alla coscienza, che si celava dietro il teatro privato della paziente ; l’anaffettività e la pulsione di annullamento non producevano manifestazioni visibili nascondendosi indisturbate dietro una teatralità vuota ed a tratti manierata.

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George Gershwin muore per un tumore cerebrale scambiato per isteria da Gregory Zilboorg

Freud sfruttò cinicamente la malattia di AnnaO e la sua messa in scena in quanto legata alla fama ed alla credibilità di Breuer . Indusse quest’ultimo a dichiarare il falso a proposito dell’efficacia del metodo catartico nel trattamento dell’isteria per poi procedere a demolirne l’ immagine. Già nella corrispondenza con la fidanzata Freud appare particolarmente invidioso del rapporto fra Breuer ed AnnaO, che viene descritta come molto avvenente, tanto da accennare all’infelicità ed alla gelosia della moglie del collega, Mathilde. Non sappiamo quanto risponda al vero la famosa storia della gravidanza e del parto isterico di Bertha Pappeheim messa in giro dal padre della psicoanalisi : di certo è falso che Breuer concepì la figlia Dora dopo l’interruzione del trattamento e il ricovero in ospedale della giovane. Dora Breuer nacque ben tre mesi prima la fine della cura . Ciò rende inquietante un’altra comunicazione che Freud fece a Marie Bonaparte nel 1925: a causa del coinvolgimento del marito con Anna O-Bertha Pappenehim, Mathilde Breuer avrebbe tentato addirittura il suicidio durante l’allattamento della figlia Dora . Quest’ultima circostanza, se vera, testimonierebbe a favore di una grave forma di depressione .

Jacobsen, nel libro prima citato,  riferisce che lo psiconalista Peter Swales ebbe modo di leggere i “Diari” di Marie Bonaparte nei quali veniva riportata una confidenza di Freud

<<Confronted by Breuer almost obsessional discussing of Anna O. all the time, his wife Mathilde made a suicide attempt. Breuer broke off the treatment. But the same night he was called back and Anna confessed to him she was pregnant by him.>>

Freud ovviamente non è attendibile sia sul piano teorico né umano per cui quanto comunicò a Marie Bonaparte va preso con beneficio di inventario:  resta il fatto che l’aver scelto l’isteria come suo cavallo di battaglia può aver influito  sul declino dell’isteria come entità nosografica autonoma. La psicoanalisi proprio in America dove si è più largamente diffusa nel novecento, ha invalidato la credibilità della diagnosi come ha affermato a più riprese lo psichiatra Allen Frances, il padre del DSMIII e IV. Emblematico il caso George Gerschwin. Lo storico della psichiatria , il russo Gregory Zilboorg emigrato negli USA e diventato psicoanalista freudiano con credenziali false, curava il musicista per mal di testa e anosmie ritenuti sintomi isterici ma in realtà espressione di un tumore cerebrale con esito mortale . Questo errore fa parte integrante della tradizione freudiana.9 MARZO2

Storicamente anche Freud, del tutto in malafede aveva confuso sintomi organici con sintomi psichici . Egli, proprio nel 1895 pochi mesi prima della pubblicazione degli “Studi sull’Isteria” firmati insieme a Breuer, convinse una sua paziente isterica Emma Eckstein a sottoporsi ad un intervento al naso in base alla teoria delirante di Fliess secondo la quale la masturbazione provocava un’alterazione dei turbinati che poteva essere risolta chirurgicamente. Fliess che per la prima volta si cimentava in un’operazione del genere, lasciò mezzo metro di garza nel naso della paziente. Freud interpretava i sintomi di un’infezione che si era sviluppata come se fossero sintomi isterici. Jeffey Moussaieff Masson ha fornito un resoconto dettagliato e completo di questo episodio nel suo libro “Assalto alla verità” (1984) . La paziente costretta ad altri interventi chirurgici si salvò ma rimase per sempre sfigurata nel volto. Mentre Bertha Pappenheim- Anna O , durante la malattia, non si riconosceva allo specchio Emma Ekstein fu resa irriconoscibile. A quanto pare Freud mentre pubblicava nel 1895 gli studi in cui ribadiva la natura traumatica e psicogena dell’Isteria contemporaneamente caldeggiava l’idea che essa fosse dovuta a cause organiche dando credito all’amico berlinese, che fu a suo tempo accusato dal figlio Robert, diventato anche egli psicoanalista, di aver abusato di lui da bambino.

Quindi né Joseph Breuer nel 1880 né Freud nel 1895 avevano la minima idea di cosa fosse l’Hysteria. Breuer si trovò del tutto impreparato ad affrontare un quadro psicopatologico complesso in cui i sintomi isterici erano solo la sovrastruttura di un nucleo psicotico e dissociativo mentre Freud si limitava a ripetere le formule di Charcot sull’origine traumatica dell’isteria dedotta dall’osservazione degli effetti psichici dei primi incidenti ferroviari nell’Ottocento.

Le vicissitudini del concetto di monomania omicida e di isteria parlano di forme di razionalità diagnostica differenti. L’approccio illuministico di Pinel ed Esquirol racconta dell’illusione di una ragione integra, senza delirio che potrebbe convivere con affetti ed una volontà malate nell’impulso irresitibile dell’agire criminale. Breuer testimonia lo scacco, personalmente sofferto, di un progetto di diagnosi e cura razionale di fronte all’immagine femminile oppressa e sofferente: il caso di Anna O rappresenta un punto di crisi e un un’occasione mancata di passaggio ad una nuova psichiatria. In Freud la razionalità è strumentale piegandosi a diventare mezzo per il perseguimento di un’utile personale, la fama ed il denaro, che non rifugge ma anzi integra in sé la logica dell’agire falso e criminale che oltre a diffamare produce lesioni e morti.

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Adam Lanza imita Anders Breivik

I manuali diagnostici del terzo millenio, improntati a criteri apparentemente ateoretici ed operativi, eliminando la soggettività della valutazione medica , segnalano un’ulteriore evoluzione verso sistemi classificatori che si espandono proporzionalmente all’espansione del mercato delle case farmaceutiche . In quanto prodotto di una psichiatria disfunzionale ed acefala, che ha perso ogni riferimento alla ricerca sulla psicopatologia e sull’inconscio, essi concorrono a generare nuovi modelli di patologia mentale. Entità tradizionali come l’isteria, ma oggi anche la schizofrenia e la psicopatia, si ibridano e scavano percorsi carsici scomparendo. Quando tali entità non riconosciute riemergono alla superficie della vita sociale innescano fenomeni drammatici ed inquietanti all’interno delle quali la bizzaria dei deliri e dell’acting out criminale come nel mass shooting , si coniuga con fenomeni isterico-imitativi che contagiano una moltitudine di persone.Come scrive Allen Frances oggi

“Psychiatry is rapidly expanding and normal is shrinking”

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Psichiatria

L’analisi collettiva è originale e geniale. Recensione di “Left 2009″di Massimo Fagioli

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Orchestra Mozart

 

Recensione di Left 2009 di Massimo Fagioli

 

Domenico Fargnoli

 

Left 2009, (L’asino d’oro ,Roma, 2012) di Massimo Fagioli parla di un pensiero  e di un  modo  nuovo di  concepire i rapporti sociali , la cultura e la politica. Nel libro  si racconta di una conoscenza che  è percepire le pulsioni e gli affetti invisibili,  “vedere” il senso dei movimenti senza parola , è intuire le immagini interiori di un proprio simile  al di là  del metodo della scienza sperimentale  che si ferma all’apparenza  del corpo e  all’analisi  del suo funzionamento. La psichiatria non è neurologia, che si occupa del solo organo cervello nè psicoanalisi  che con Freud  avrebbe scoperto l’inconscio dopo aver sostenuto che esso è inconoscibile. L’incontro storico nel 1975  fra il pensiero nuovo della teoria della nascita, già presente  nei primi tre libri di Fagioli ed una folla di giovani  per lo più reduci della rivolta delle seconda metà degli anni sessanta, ha dato origine    ad una psicoterapia di gruppo detta analisi collettiva.

<<Sette anni dopo il 68 una, sotto i morsi della depressione  e dissociazione mentale  i credenti in Foucault [ma anche, senza conoscerli, in Freud, Binswanger, Sartre ed Heidegger] vennero a Villa Massimo. Diligentemente in fila indiana aspettavano lo psichiatra che sapeva parlare ai sogni>>

Uno dei cardini dell’analisi collettiva è  stato fin dall’ inizio l’interpretazione dei sogni che nel lungo cammino  della  civiltà non c’era mai stata .

<<Nella storia c’era stato il nulla.>>

Nessuno aveva pensato che la realtà biologica potesse creare immagini senza coscienza che non fossero nè messaggi divini nè allucinazioni. Eppure proveniente da   questa folla che si accalcava nel locale al primo piano dell’Unità esterna di Psichiatria  dell’Università , nel Gennaio del 1976,   inaspettato si udì  il racconto di un sogno in cui compariva una donna-automa : Olimpia del “Mago sabbiolino”. Nel racconto di  di E.T.A Hoffmann si parla di  una giovane  il cui viso era bello come quello di un angelo ma i cui occhi erano stranamente fissi  e morti : sembrava che non ci vedesse o meglio ancora che dormisse ad occhi aperti.

Erano stati I  tre i libri pubblicati dal gennaio 1972 al gennaio 1975 a richiamare  migliaia di   curiosi e sconosciuti alcuni dei quali ora chiedevano l’interpretazione dei sogni ed, in verità, volevano la cura della malattia mentale in   quelle  strane e libere sedute di psicoterapia collettiva. La sinistra, reduce del 68, era sprofondata nella depressione,nella frammentazione e nel caos per aver fallito  la ricerca di un’identità femminile,  per non aver  rifiutato la razionalità degli uomini che non avevano un rapporto con la donna, essere umano uguale ma in realtà diverso. Freud ed Heidegger ma anche Sartre Lacan e Foucault non avevano compreso che  l’identità femminile esiste soltanto in relazione ad un’identità maschile, oltre la scissione fra razionale ed irrazionale. Il gruppo dei primi frequentatori di Villa Massimo che veniva visto e definito psicotico e senza identità aveva iniziato  nel 1975,  una cura  che avrebbe portato in tempi recenti  a ricreare l’immagine interiore e l’Io della nascita.  Nel 2007 compare sulle copertine dei libri di Fagioli un’immagine di Amore e Psiche diversa da quelle precedenti. Non c’era più la fanciulla caduta in  un sonno simile alla morte,  che ricordava  Olimpia , ma una bella donna adulta che offriva una farfalla ad un adolescente. La ricerca sulla realtà mentale umana e la prassi terapeutica dell’Analisi collettiva era sfociata nella realizzazione di una sinistra “radicale”in cui l’essere è l’identità umana senza ragione. Nelle sedute di psicoterapia di gruppo è emersa l’originalità della realtà senza coscienza che ora è una caratteristica di un gruppo nelle cinque ore degli incontri settimanali  in cui migliaia di giovani ed anziani

<<(..) vivono una realtà di esseri originali e geniali>>

Dall’incontro fra un medico che ha  elaborato una teoria geniale sull’irrazionale umano e la moltitudine  di persone che hanno frequentato I Seminari  di via di Roma Libera è nata una identità  umana collettiva , sociale e culturale nuova, anch’essa originale e geniale

Bisogna ricordare che Il  grande gruppo si era proposto in via di Villa Massimo con tutto il retaggio di rappresentazioni negative che nel corso della storia erano state ad esso attribuite.

<< Senatores boni  viri, senatus  autem mala bestia>> aveva sentenziato Cicerone  e con lui  i primi studiosi di psicologia collettiva negli ultimi decenni dell’Ottocento. L’indistinto  agglomerato di persone che si accalcava a stretto contatto fisico nell’aula universitaria  a partire dal 1975 riproponeva l’immagine delle assemblee del Maggio francese  dietro le quali  traspariva la memoria delle folle  rivoluzionarie ottocentesche percorse da vere e proprie psicosi epidemiche che fermentavano e si propagavano per via imitativa. Freud nel 1920 non  aveva parlato  più di folla ma di  psicologia della massa usando un termine che sottolineava  l’isolamento e l’atomizzazione degli individui  nella moltidunine amorfa che non aveva più nemmeno l’identità della lotta di  classe. . La folla, definita da Scipio Sighele delinquente,  era ancora una manifestazione dell’irrazionale malato alla fine dell’ottocento mentre le  masse furono  irreggimentate nella struttura iperrazionale dei regimi totatalitari a partire dai primi decenni del novecento. Entrambe erano sotto l’egida della coazione a ripetere e dell’”istinto di morte” come si diceva allora , quanto di più lontano c’è dalla genialità.

Fagioli con la sua pratica terapeutica ha dimostrato  che non esiste una “naturale” inclinazione  del collettivo all’acting out violento o all’incapacità per chi ne faccia  parte,  di   elaborare un pensiero personale ed originale.  In Left 2009 come anche nelle  precedenti raccolte di articoli c’è traccia del cambiamento cui è andata incontro l’Analisi collettiva  che  è  sempre più  capace di essere un pubblico di lettori partecipe ed intelligente. Fagioli ha creato un genere nuovo di scrittura e di comunicazione della teoria  che è divenuto  uno degli elementi  indispensabili per ciascuno nell’ elaborare   uno straordinario transfert collettivo. Il racconto  autobiografico negli articoli   serve a ripercorrere il movimento non cosciente  della scoperta e della cura :  le fasi iniziali e finali vengono continuamente ridefinite in una ininterrotta e reciproca  tensione dialettica, mentre il confronto con l’attualità e la cultura fa emergere nuove intuizioni e proposizioni teoriche. Il linguaggio nella scelta delle parole che esprimono i contenuti più profondi dell’inconscio ha il rigore  e l’esattezza della scienza mentre nell’espressione estemporanea  di stati d’animo si tocca sovente il registro della evocazione poetica. La pratica della psichiatria nell’Analisi collettiva si articola così nella interpretazione diretta del transfert  e dei sogni ai singoli partecipanti, ciascuno portatore nel setting  di una propria storia e problematica , mentre tutti sono partecipi di contenuti comuni nel riferimento alla teoria della nascita  riproposta settimanalmente sotto le angolature sempre diverse di una  originale visione dell’uomo e del  mondo.   

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