Psichiatria

Anarchia sessuale fin de siecle

“Stevenson’s tale of Jekyll and Hyde, like so many fin-de-siècle narratives, dramatizes the fragmentation of the self and the horror of unchecked desire; the monster Hyde is not only Jekyll’s dark double but also the embodiment of a sexual and social anarchy the Victorian world tried desperately to suppress.”

— Elaine Showalter, Sexual Anarchy, cap. 2

John Singer Sargent – Stevenson e sua moglie -1885

Elaine Showalter interpreta Stevenson in “Sexual Anarchy” (1990)

Showalter legge Jekyll e Hyde come una potente allegoria delle tensioni sessuali, morali e identitarie del “fin de siècle”. L’opposizione tra il rispettabile Dr. Jekyll e l’abietto Mr. Hyde diventa il simbolo della dissociazione dell’Io maschile vittoriano, diviso tra conformismo pubblico e desiderio privato, spesso represso e indicibile.
Il desiderio omosessuale represso:
Anche se non lo esplicita in termini strettamente queer, Showalter, in linea con altre letture contemporanee, suggerisce che la relazione tra gli uomini del romanzo (in un mondo quasi del tutto privo di donne) rifletta un’ansia rispetto alla sessualità maschile deviata o non normativa. Questo fa di Hyde una figura del “desiderio mostruoso”.

L’assenza e il silenzio delle donne:
Showalter sottolinea che l’assenza di personaggi femminili nel romanzo è significativa. La sessualità femminile viene esclusa dal racconto, quasi “rimosso” come lo è Hyde nella psiche di Jekyll. Questa assenza riflette una cultura maschile in crisi, che cerca di contenere il caos del desiderio attraverso la scissione e la negazione.

Degenerazione e teoria medica:
Collega l’opera alle teorie della degenerazione psichiatrica di fine Ottocento (Morel, Lombroso), dove Hyde incarna un ritorno all’animalesco, al primitivo, spesso attribuito in quel tempo alle classi inferiori, ai “non civilizzati”, ma anche — in modo simbolico — al femminile visto come incontrollabile.

Il dualismo Jekyll/Hyde rappresenta un caso di dissociazione psichica, parallelo ai “doppi io” descritti in ambito psichiatrico (ad es. Charcot, Janet). Hyde è descritto come deforme, animalesco, degenerato, secondo il lessico della scienza positivista del tempo.

“Hyde’s deformity is moral, but also sexual. His face is unreadable, his body outside classification: he is the perfect embodiment of the fin-de-siècle fear of sexual ambiguity.”

— Sexual Anarchy, p. 109

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