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Psichiatria e nazismo 1996

Nazismo: von platen, “eliminò pure il ‘diverso’ al suo interno”

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Il nazismo non perseguitò solo gli ebrei ma fece anche ‘pulizia’ al suo interno della stessa razza ariana nei confronti dei malati di mente: i ‘diversi’ per antonomasia. Il mito dell’uomo perfetto in tutto- dal fisico, alla psiche- fu l’imperativo di Adolf Hitler il quale, in una brevissima lettera di tre righe, ordinava ai medici tedeschi di sterminare mediante l’eutanasia i malati di mente in quanto ‘inutili’. A raccontare questa orribile storia, è una psichiatria tedesca Alice Ricciardi von Platen- Hallermund che, assieme ad altri due medici oggi scomparsi, F. Mielke ed A. Mitscherlich, fece parte della ‘Commissione di Osservatori’ al Processo di Norimberga del 1946 contro i medici nazisti. Autrice di un libro edito soltanto in tedesco ‘L’assassinio di malati di mente’ la von Platen ad 86 anni svolge ancora l’attività di psichiatra e di psicanalista a Roma dove ha formato il Gruppo Analisi. Il 24 febbraio assieme a Nicola Gallerano (storico) Domenico Fargnoli (psichiatra) Mario Ascheri (studioso di Diritto), parteciperà a Siena al convegno “Psichiatria e Nazismo” organizzato in occasione dei 50 anni del Processo di Norimberga dal Rettore dell’Università Piero Tosi. L’eliminazione dei malati di mente avvenne in due tappe: nel 36 con la legge ‘impedimento di prole con tare ereditarie’ che poi si sarebbe tradotta nella ‘sterilizzazione’ forzata dei degenti psichiatrici e nel 40 con l’appunto di tre righe del Fuher che introdusse l’eutanasia. “L’ideologia nazista portò alla morte di circa 120 mila malati di mente- racconta von Platen- con l’eutanasia, vero assassinio burocratico praticato dal ’40 in poi. Si voleva l’uomo perfetto: il ‘diverso’ avrebbe rovinato la razza mentre si voleva arrivare alla razza ariana ideale pura e sana”.
aggiornamento delle 13:06 Per conseguire il mito della razza pura e sana “fu fatta una massiccia propaganda per convincere il popolo della necessità – continua von Platen- di eliminare i malati di mente in quanto persone che soffrono, che costano e che inoltre non producono: quindi inutili”. I libri scolastici dell’epoca poi propongono il calcolo di quanto costi la retta ospedaliera di un degente e quante cose ‘utili’ si potrebbero fare con quei soldi. Furono così create delle apposite strutture gli ‘Istituti per l’Igiene della Razza’ come il ‘Lebensborn’ dove “si producevano bambini nella speranza che fossero belli, biondi e sani- precisa la von Platen- selezionando ed accoppiando donne belle, bionde e sane con uomini delle SS”. Questi Istituti “si fondavano- spiega von Platen- su ideologie prive di umanità ed il nazismo stesso si basava sull’odio per il ‘diverso’: un’ideologia primitiva che si rintraccia ancora oggi in certi comportamenti fortunatamente minoritari”. Per l’eliminazione dei malati di mente fu fatta una struttura ad hoc: l’Ufficio per l’Eutanasia dove si praticavano diverse tecniche (docce che emettevano gas velenosi, iniezioni di ipnagogici). “Al Processo di Norimberga venne fuori- conclude von Platen- la brutalità e la pseudo- scienza dei certi medici nazisti accusati nel Processo i quali si difendevano sostenendo che quel che facevano era appunto in nome della scienza”. Quindi la maggior parte dei medici del Reich eseguì le direttive del Fuher e le stesse strutture universitarie non potevano non esser al corrente di quanto accadeva: solo alcuni giovani medici forse privilegiati come racconta la von Platen scelsero di andarsene dalla Germania anche per questo motivo.
aggiornamento delle 13:08 Il nazismo non fu soltanto ‘persecuzione razziale’ ma sterminio dei malati di mente e questa rivelazione storica sarà al centro del convegno senese. “L’ideologia nazista non è stata debellata e sconfitta: spesso emerge in certe forme comportamentali alle quali la cultura e il pensiero attuali non sanno dare risposte adeguate”, sostiene lo psichiatra Domenico Fargnoli che è docente di Psicoterapia alla Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena. “È morto il nazismo del Terzo Reich- precisa Fargnoli- mentre l’ideologia nazista sopravvive ancora. Essa nasce dalla crisi della Ragione e della Razionalità assurta ad organico sistema di riferimento per stabilire un’etica morale o valori morali rivelatisi privi di contenuto”. Come dire non basta dire di non esser nazisti per non esserlo veramente. “L’ideologia nazista non concepisce- dice Fargnoli- l’essere umano, l’umanità ma singoli gruppi e nazioni che si reggono sul potere, la forza ed il controllo. L’individuo come realtà psichica non c’è non esiste. L’emergere ripetuto di certe forme comportamentali violente è un indizio, un segno che la psichiatria non deve sottovalutare perché l’ideologia nazista non è stata superata”. Per la psichiatria tradizionale (Freud, Jung) come per quella organicistica “che hanno fallito la conoscenza dell’essere umano si pone un imperativo- conclude Fargnoli- cercare oltre la Ragione e il manifesto per cominciare ad affrontare senza paura l’inconscio che non è malato come le ideologie vorrebbero farci credere”.

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