Alogon
Inviato il: 8 Jun 2005, 10:26 AM
Una nuova concezione della vita umana, originale. indubbiamente ha importanti ripercussioni sul piano politico.
Ritengo sia fondamentale il confronto con il sociale non indulgendo a quello che potrebbe essere un “Narcisismo collettivo”.
Una grande riuscita in mezzo ad una catastrofe generale che significato potrebbe avere?
Oggi i toni del dibattito politico sono schizofrenici e ci sono sintomi preoccupanti di una situazione economico sociale che sta precipitando.
In questo contesto sono prioritari i problemi di copyright oppure è necessario sempre di più, pur mantenendo la propria autonomia di pensiero e di azione, essere presenti e far sentire la propria voce quando scelte fondamentali sono in gioco?
Il fatto che L’intellettuale collettivo stia fuori dalla politica vera e propria come dice Bertinotti, non ci esime certo dalle responsabilità legate al diffondere in tutti i modi possibili il punto di vista della ricerca psichica sull”uomo nuovo” che potrebbe avere un peso determinante per individuare inedite strategie, per dare resistenza
a chi si batte contro “la violenza”.
…un inizio di discorso…
copyright domenico fargnoli
Elleffe
Inviato il: 8 Jun 2005, 03:24 PM
l’impegno nella diffusione di questa idea di uomo nuovo alla quale alogon richiama, è fondamentale in questo momento, nel quale la chiesa ed, incredibilmente, numerosi leaders politici, chiamano all’astensionismo.
questa propaganda fa leva sulla noia, sul menefreghismo e sul qualunquismo che sono tratti deleteri di una “italianità” vecchia e falsa.
l’astensionismo in questo caso illude l’elettore che possa decidere anche non decidendo, e lo desensibilizza alla politica, lasciando che divenga affare privato di altri, di pochi eletti.
questo referendum porta con sè implicazioni così grandi ed importanti da non poter essere taciute.
l’idea precisa della vita umana che si afferma in questi giorni su vari giornali, ed anche su questo forum, permette di sconfiggere la confusione che fa sì che molti si rifugino nei dogmi, o nelle idee preconcette, astratte ed universali.
poter dire “no, non è come voi dite, ci state ingannando” a chi confonde vita e vita umana in un unico pastrocchio, penso sia una conquista.
e di questo strumento nuovo dobbiamo fare l’uso che esso merita.
Alogon
Inviato il: 8 Jun 2005, 05:00 PM
certo il referendum…ma forse anche iniziative che vadano oltre…
copyright domenico fargnoli
nyx [omonimia di utente reg.]
Inviato il: 9 Jun 2005, 03:57 PM
l’inizio di un discorso parecchio difficile.
Quello che mi piace è la proposta di un coinvolgimento politico e sociale non razionale non so se mi esprimo correttamente ma penso che un tema come questo del referendum che coinvolge senz’altro la biologia e direi anche la psichiatria permette di intravedere un nuovo modo di fare politica non più staccata dal corpo e dalla sensibilità di ognuno.
Alogon
Inviato il: 9 Jun 2005, 04:56 PM
Molto acuto come nesso…psichiatria politica e sessualità….
copyright domenico fargnoli
Arcadian
Inviato il: 10 Jun 2005, 12:07 PM
QUOTE (Alogon @ 8 Jun 2005, 10:26 AM)
(…)
Ritengo sia fondamentale il confronto con il sociale non indulgendo a quello che potrebbe essere un “Narcisismo collettivo”.
(…)
Riuscire a fare breccia nell’ambito sociale e politico implica forse e per forza di cose il confronto e, ai limiti, anche lo scontro con esso.
Quello che invece penso sia assolutamente da evitare è l’autoreferenzialità che non solo esclude automaticamente ogni forma di confronto con l’”esterno”, ma rende anche difficile la dialettica interna.
Dialettica, forse uno strumento migliore rispetto a un pensiero, per quanto unico, nuovo e geniale, che potrebbe sembrare che non accetti aprioristicamente alcuna critica e che inevitabilmente conduce alla chiusura, all’autocelebrazione fine a se stessa e non alla diffusione di importantissimi contenuti derivanti dalla ricerca, appunto, sull’uomo nuovo.
Alogon
Inviato il: 11 Jun 2005, 11:46 AM
…la dialettica può essere nei fatti , nelle realizzazioni ali là di ogni discorso…
del resto una critica astratta non serve a nulla….
…la critica deve accompagnarsi ad una prassi coerente…
la dimostrazione della coerenza, cioè della legittimità della critica è a carico del criticante…
copyright domenico fargnoli
Guest
Inviato il: 12 Jun 2005, 01:19 PM
Sono pienamente d’accordo con quello che affermi, aggiungerei un pensiero, se la critca viene estrnata di fronte a centinaia o migliaia di persone, senza concedere diritto di replica, può ancora considerarsi tale? … e poi la validità della critica non viene inevitabilmente compromessa se colui che critica è a sua volta contestabile per gli stessi motivi?
Alogon
Inviato il: 15 Jun 2005, 09:31 AM
Mi sembra che il diritto di replica non viene messo in discussione. D’altronde anche la tua è una critica rispetto alla quale vale quanto detto. Lw n ostre più che critiche vogliono comunqiue essere espressioni di punti di vista di considerazioni che mirano ad orientare iun’eventuale prassi politica.
La parola “critica” che io stesso ho utilizzato,ha un retaggio di significati pesanti, filosofici che a noi forse interessano realtivamente in questo contesto.
copyright domenico fargnoli
Alogon
Inviato il: 29 Jun 2005, 01:11 PM
Come tema di ricerca nell’ambito della realtà psichica è molto interessante il considerare la psicosi non solo come vissuto individuale ma anche come caratteristica di un gruppo.
Molti capitoli della storia politica contemporanea potrebbero essere capitoli di un trattato di psicopatologia del sociale?
Qual’è la differenza fra un schizofrenia individuale ed una collettiva?
Dobbiamo chiederci infine come si concretizzino quegli impulsi psicotizzanti che tavolta attraversano i grandi gruppi…
copyright domenico fargnoli
Guest
Inviato il: 29 Jun 2005, 05:20 PM
io credo che ogni gruppo abbia “più anime” all’interno, pensieri diversi che hanno bisogno di incontrarsi ed essere espressi per produrre il nuovo. L’asfissia forse si verifica quando ciò non è possibile, anche per mancanza di identità delle persone che ne fanno parte. Penso a quei fenomeni di identificazione che mi sembra si possano verificare attorno a persone, diciamo forti, che trascinano senza essere portatori di salute. Non credo che l’identificazione in sè possa essere una buona base per un’evoluzione, perchè mi sembra un modo di muoversi astratto…ma il discorso è piuttosto difficile e io forse mi sto già incartando.
Alogon
Inviato il: 29 Jun 2005, 05:41 PM
Un altro punto su cui riflettere è l’aspetto transgenerazionale della malattia mentale.
Più età a confronto e ciascuna con valori e compiiti diversi.
Il tutto nell’ambito della medesima realtà collettiva.
Su quanto è stato detto sull’identificazione non saprei esattamente cosa aggiungere od obiettare.. a me sembra però che entrino in gioco dinamiche diverse da tutto ciò che è conosciuto…
poi l’altro dilemma :Di chi è la responsabilità terapeutica?
di tutti e di nessuno in un regime di assoluta libertà ed in cui nulla è precostituito?
copyright domenico fargnoli
Alogon
Inviato il: 13 Jul 2005, 10:46 AM
Affrontare il tema del rapporto fra psichiatria e politica non significa per noi prendere in considerazione uno degli aspetti della politica sanitaria, discutere della necessaria presenza e della articolazione dei servizi territoriali dopo la legge 180, dei percorsi riabilitativi, che mirano a rompere il muro della segregazione intorno ai portatori di handicaps mentali. Il reinserimento nel mondo del lavoro, il soggiorno temporaneo in idonee strutture di coabitazione fa parte di un progetto che potremmo definire “rieducativo” in cui la solidarietà sociale, favorita da idonei strumenti legislativi, gioca un ruolo essenziale per la restituzione alla “normalità” di un gran numero di persone, un tempo emarginate e stigmatizzate.
D’altro canto i mass media ci restituiscono ogni giorno un’immagine della malattia mentale molto meno rassicurante, che attraverso i reiterati infanticidi, gli atti di violenza sessuale nei confronti dei bambini, i delitti efferati senza plausibile motivazione, pone dei problemi di reinserimento sociale molto complessi, Non solo ma questa immagine che ci giunge attraverso i giornali e la televisione ci costringe ad una riflessione approfondita su quanto sta dietro la dizione generica ed equivoca“disturbo mentale” utilizzata nel DSM IV uno dei più diffusi manuali di diagnostica a livello mondiale.
Nel DSM IV Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali a proposito del concetto di disturbo mentale viene detto << Questo concetto come molti altri in medicina e nella scienza manca di una definizione operativa coerente che copra tutte le situazioni>>
La dizione “definizione operativa coerente” potrebbe stare ad indicare che non esiste un rapporto fra la prassi medica ed una teoria che inevitabilmente la debba sostenere. Per cui gli interventi farmacologici, le strategie riabilitative sottintendono una concezione del disturbo mentale che o viene ridotto alla semplice matrice organico –genetica secondo una tradizione che risale all’ottocento, o viene visto come un risultato di un processo di esclusione rivolto verso soggetti non “malati” ma semplicemente “diversi”.
E’ esperienza quotidianaa quanto possano essere inadeguati e fuorvianti gli interventi psicofarmacologici, specialmente in soggetti prepuberi, e quali conseguenze possa portare la negazione assoluta della pericolosità sociale. del malato di mente.
Il rapporto fra psichiatria e politica può essere pensato però in un modo nuovo rispetto al quadro ed al contesto che abbiamo fin qui delineato.
Il rapporto fra psichiatria e politica può essere pensato in modo nuovo tenendo presente che è esistito ed esiste tutt’ora un filone della ricerca psichiatrica in Italia, che è partita dal tentativo di individuare la specificità dei processi mentali umani, di fornire cioè quella “definizione operativa coerente” fino ad oggi mancante.
Tale ricerca si è posta, per decenni, degli interrogativi forti riguardanti concetti fondamentali come quello di vitalità, nascita immagine, sogno, desiderio, rappresentazione, idea solo per citarne alcuni.
Le risposte che sono emerse rispetto a questi interrogativi consentono di proporre una concezione della fisiologia della mente che ha un significato che va ben oltre il ristretto ambito della psichiatria. Nuovi strumenti di conoscenza ci consentono di inquadrare diversamente problemi tradizionalmente destinati a rimanere irrisolti o confusi come quello del rapporto mente corpo o della sessualità umana in bilico sempre fra interpretazioni materialistico-organiciste o dichiaratamente spiritualistiche.
L’attività dell’Associazione “Senzaragione” ha dimostrato come tale concezione di una sanità fondamentale degli esseri umani possa essere alla base di un’attività artistica che ha un rapporto stretto con la psichiatria pur mantenendo una propria autonomia e rifiutando ogni ruolo “pedagogico meramente esemplificativo di contenuti precostituiti.
Il rapporto fra psichiatria ed arte, reso possibile da un comune riferimento all’irrazionale umano, necessariamente porta a proporre quello fra psichiatria e politica.
L’arte infatti non può rimanere un momento meramente “espositivo” soprattutto perché esprime dei conteuti mentali che sono il risultato di una trasformazione umana. Trasformazione ottenuta attraverso il rapporto, attraverso la metodologia della “cura”.
La psichiatria attraverso la cura consente di realizzare un processo di trasformazione personale e collettivo, visibile nelle “immagini artistiche”, in quello che potremmo definire un ambito microsociale.
Tale processo di trasformazione ha caratteristiche inedite da approfondire, da seguire nel dettaglio soprattutto per le ricadute che può avere in altri contesti.
Dobbiamo a questo punto inevitabilmente chiederci:si può instaurare una dialettica fra l’ambito microciale. ,quello in cui tradizionalmente ha operato la psichiatria e l’ambito più vasto della politica nel quale si sono confrontate storicamente istanze ideologiche che hanno variamente interpretato il cambiamento possibile della società?
Una definizione dell’”uomo”, una comprensione di come di articolano fra loro fattori biologici e psichici nella vita di ciascuno, ci consentirebbe forse di andare oltre quel concetto di “universale umano” di derivazione prima cristiana e poi razionale in cui la filosofia moderna ha visto un pericolo di integralismo e che l’esistenzialismo ha cercato di distruggere. Il nazismo è stata una delle conseguenze più visibili di tale mentalità e distruzione.Nel mondo attuale, che qualcuno a torto o ragione ha voluto definire postmoderno, si riscontrano fenomeni involutivi più nascosti come un relativismo assoluto dei valori, una dichiarazione di equivalenza delle pratiche sessuali oltre il “maschio e la femmina” considerati generi tradizionali, la scomparsa di ogni ricerca artistica che proponga un qualcosa di nuovo rispetto ad una concettualità vuota,
Un convegno tenuto in una sede idonea, sostenuto dalle istituzioni pubbliche, potrebbe essere un momento importante in cui si possano confrontare scienziati ricercatori di formazione diversa per approfondire ulteriormente gli interrogativi che prima abbiamo proposto.
copyright domenico fargnoli
Alogon
Inviato il: 20 Jul 2005, 11:43 AM
“”La pressione del grande gruppo attiva dei comportamenti anormali nelle persone in rapporto a quelli che sono i loro specifici valori di soglia. Tensioni sociali o politiche violente reclutano prima di tutto persone caratterizzate da un equilibrio incerto che trovano un modo semplice di canalizzare una loro difficoltà di affrontare in modo integrato e maturo la realtà della loro vita.””
Cancrini -Unità Lunedì 18 luglio
L’articolo di cacrini dimostra come gli psichiatri di fronte al problema della psicosi collettiva siano estremamente confusi se devono citare Freud ed indirettamente il fascista Le Bon, maestro non solo di Freud ma anche di Mussolini ed Hitler.
Mettere a fuoco il concetto di psicosi collettiva ed quindi di transfert psicotico collettivo, potrebbe essere di grande aiuto per la politica….
tema di un convegno?
copyright domenico fargnoli
Guest
Inviato il: 20 Jul 2005, 06:43 PM
Tra i meccanismi psicotici citati sopra si era parlato dell’autoreferenzialità, quindi della circolarità e della coazione a ripetere. Ora un lavoro importante da parte dello psichiatra, e anche del paziente, è di provare a interrompere questi meccanismi, di per sé portatori di malattia. Questo può forse essere ottenuto imprimendo una direzione completamente nuova, spezzando cosi il cerchio e, sperabilmente, evitando che se ne rformino altri le cui apparenze celino una sostanziale similitudine.
Ed è chiaro che si tratta di un impegno che richiede forza e continuità, perché non si riveli il tentativo sterile di un singolo che veda vanificati i suoi sforzi dal peso di una realtà circondante immutata.
Ed è lì che interviene anche la responsabilità dello psichiatra, essendosela assunta nel suo ruolo sia di cura che di sostegno dei propri pazienti.
Alogon
Inviato il: 21 Jul 2005, 04:05 PM
sì..senz’altro…però io rimango vicino al problema che mi ero posto.come si modifica lo stato mentale di una persona in relazione al suo apprtenere ad un gruppo?
In che senso poi si può parlare di appartenenza?
Ho letto molto in passato a questo proposito. Ma non ho trovato risposte soddisfacenti.
Per es.:il gruppo riattiva sempre il nucleo eventualemte esistente in una persona?
Oppure no ciò non avvien. E se non avviene quali sono le condizioni che fanno sì che ciò non avvenga?
Domande, quesiti ai quali sarebbe bello che qualcuno cercasse di rispondere.
Forse ciò a che vedere con la politica……
copyright domenico fargnoli
aerre
Inviato il: 5 Aug 2005, 02:17 PM
Gli attentati di Londra dimostrano che se li accogli in casa, riconosci loro i diritti della civile società occidentale, li consideri totalmente integrati, anche se passano generazioni sono sempre islamici e a un certo momento sentono il richiamo della foresta. Il processo di integrazione, cui alcuni nostri intellettuali ed esponenti del mondo politico vorrebbero convincerci, si traduce nella crescita di serpi in seno, pronte alla strage per far trionfare Maometto.
L’attentato di Sharm significa che a casa loro non ci vogliono. L’uccisione di egiziani esibita come attacco all’Islam moderato è una baggianata, perchè la presenza di egiziani è stata accettata come rischio e perchè la patria dei fratelli mussulmani, da cui è nata Al Queda, è ricca di contrasti tra fazioni tutte integraliste, ma in lotta per il potere. Dunque, Londra insegna che a casa non ce li dobbiamo tenere e Sharm che a casa loro non ci vogliono: in tutti i casi ci massacrano e bisogna partire da qui per capire che fare per fronteggiarli.
Chi dice che questa non è una guerra di religione e magari tira fuori la questione dell’Iraq, mostra di non capire il fenomeno e, se lo fa strumentalmente per non esacerbare gli animi, sbaglia due volte perchè impedisce di imboccare la via giusta nell’individuazione delle strategie di contrasto. Non solo l’11 settembre, ma anche l’eccidio di Sharm dimostrano che le guerre non c’entrano nulla: a New York come in Egitto di guerre non ce n’erano e non ce ne sono. E’, dunque una guerra di religione, di annientamento della cristianità e dell’Occidente.
Punto fondamentale di tutte le riflessioni sul problema dell’integralismo islamico è l’atteggiamento da tenere col cosiddetto Islam moderato.
Blair lo avrebbe addirittura ingaggiato per studiare insieme le tattiche antiterrorismo; persino Bush avrebbe fatto qualche apertura in questo senso; e il ministro Pisanu ha ribadito la disponibilità a distinguere, dopo aver persino preannunciato la costituzione di un organismo capace di sintetizzare, dentro il nostro Stato, l’Islam moderato.
Io credo che di questo passo i kamikaze li vedremo anche dentro ai Palazzi dello Stato. L’Islam moderato è una nostra illusione in cui proiettiamo il buono che c’è in noi e che crediamo possa essere anche nell’islamismo. La religione islamica è cattiva in radice e nessuna occidentalizzazione potrà modificarla.
Quando osservo la condanna dell’Islam cattivo da parte di autorevoli giornalisti musulmani, francamente non ci credo, penso che cittadini inglesi di terza generazione hanno risposto alla chiamata alle armi della guerra santa e che a questa condanna fa riscontro l’assordante silenzio di tutti gli islamici in Italia.
Quando si insiste a santificare i kamikaze; quando la violenza sulle donne è un fatto sociale; quando la sharia è la risposta brutale a violazioni di precetti inaccettabili per menti normali; quando la jihad costituisce il modo per prevalere sulle altre religioni, bisogna capire che questa è la religione islamica, fatta di violenza, morte, sopraffazione.
Sono queste le ragioni per cui non può esistere un Islam terrorista e uno moderato. Provi il nostro ministro a chiedere agli islamici moderati l’abiura a questa violenza prima di farli entrare nella consulta: c’è da giurare che di consulte non se ne faranno, se non con chi, mentendo, mediterà di distruggere lo Stato dall’interno, perchè gli islamici o sono terroristi o coprono i terroristi.
Che fare? Ognuno a casa propria e i confini tra Stati non sono un optional.
“ Libero “ venerdì 5 agosto 2005.
Aerre
Guest
Inviato il: 24 Aug 2005, 11:39 AM
Mi domando se un gruppo sia un semplice insieme di persone, sia pur aggregato attorno a qualche interesse, o se implichi necessariamente una persona “emergente”, che in qualche modo lo guida…e se sia sufficiente che questa metta in circolazione una teoria, pur innovativa, o debba arrivarci con una umanità ed una prassi in grado di diffonderla davvero, intendo con possibile coinvolgimento delle persone nella loro totalità e non solo razionalmente. Forse la politica non è solo la proposizione e la realizzazione di concreti programmi, un insieme di idee sostenute da un gruppo, che si confronta, o scontra, con un altro ma una ricerca più ampia in cui l’immagine che emerge delle persone in grado di rappresentare dipenda più dalle loro capacità relazionali propositive ed aperte che da operazioni di marketing e/o da prodotti concreti consegnati dal proprio curriculum. In che modo si introduce la “fantasia” in un progetto, o meglio, la fantasia si fa progetto? Ha veramente senso proporsi con precisi obbiettivi concreti, come se la politica potesse essere una sorta di farmacia dalla quale possono uscire per es. tot posti di lavoro? E’ questo il principio di realtà al quale si è chiamati ad attenersi? Si possono imporre principi democratici? E’ l’unico modo di affrontare la violenza?
Alogon
Inviato il: 7 Sep 2005, 08:45 AM
ognuno a casa propria?
..e qule sarebbe la casa propria?…
ho pubblicato questo intervento perchè è dicchiaratamente delirante (anche se sembra solo una citazione)
C’è quindi un nesso fra politica e malattia mentale.
copyright domenico fargnoli
Alogon
Inviato il: 7 Sep 2005, 08:53 AM
secondo intervento di guest
“emergente” non può avere il significato di “carismatico”.
Il gruppo naturale è il branco degli animali. strumento di mimetismoe di sopravvivenza.
Il gruppo come lo intendiamo noi è una creazione umana una trasformazione del gruppo animale in qualcosa di sostanzialmente diverso.
E’ovvio che la ricerca verte su questa diversità….
copyright domenico fargnoli
aerre
Inviato il: 7 Sep 2005, 12:34 PM
L’ articolo è vero è una citazione. Io sono pienamente daccordo con quello che il giornalista ha scritto.
A me non interessa il tuo giudizio e non mi faccio certo intimidire. Io proseguo per la mia strada e sono fiera di essere, per mia fortuna, “politically incorrect”. Saluti.
Aerre
Alogon
Inviato il: 7 Sep 2005, 01:17 PM
….mi scrive perchè non gli interessa il mio punto di vista…quindi la motivazione è lo sfregio?
copyright domenico fargnoli
Elleffe
Inviato il: 8 Sep 2005, 11:19 AM
ma allora, se ognuno deve stare a casa sua, gli americani se ne devono andare dall’iraq, la cina dal tibet, l’inghilterra dalle falkland, o è una cosa che vale solo per i musulmani?
ognuno a casa sua per me vuole anche dire che il papa non può permettersi di intervenire concretamente e direttamente nella politica italiana, ad esempio facendo propaganda elettorare per l’astensione dal referendum, però non mi pare che da questo punto di vista ci sentano…
dire ognuno a casa sua mi pare un po’ semplicistico.
di sicuro non sono d’accordo nel definire la religione islamica come malvagia tout court. di stermini ne sono stati fatti tanti anche sotto il segno della croce, e parecchi anche recentemente, considerando il colpevole silenzio della chiesa nella II guerra.
ed a questo punto mi viene in mente che capo della chiesa cattolica ha svolto un ruolo attivo in quel conflitto…
mi sa che ho divagato.
aerre
Inviato il: 21 Nov 2005, 03:42 PM
A proposito di comunismo e di uno dei suoi miti: la Cina
La testimonianza di un sopravvissuto.
“ Vi racconto gli orrori dei laogai, i lager cinesi”.
Mani curate, cravatta rossa e una certezza: l’economia cinese è basata sulla schiavitù. Chiediamo a Harry Wu se vuole parlarci dei suoi diciannove anni rinchiuso in un laogai. Ci guarda mestamente:” Devi prima capire che cos’è davvero un laogai”.
E noi credevamo di saperlo: sono dei campi di rieducazione voluti da Mao Zedong che hanno accolto non meno di cinquanta milioni di persone dalla loro costituzione.
E’ una detenzione che non prevede processo, non prevede imputazione, tantomeno esame o riesame giudiziario o possibilità di confrontarsi con un’autorità.
La decisione di rinchiuderti è a totale discrezione del Partito.”Ma loro” dice “per definirti usano la parola prodotto, e il primo prodotto sei tu quello che devi diventare: un nuovo socialista. Il secondo è un prodotto vero e proprio, tipo scarpe,vestiti spezie, qualsiasi cosa.
“Tu devi affrontare una quota di lavoro quotidiano, sino a 18 ore, sennò non ti danno da mangiare. Spesso devi lavorare in condizioni pericolose, come nelle miniere, con prodotti chimici tossici.” Harry Wu, cinese fuggito negli USA, fu arrestato a ventidue anni dopo che all’università , leggendo un giornale assieme agli altri studenti, aveva semplicemente criticato l’appoggio cinese all’invasione sovietica di Budapest. Delazione. Manette.
“ Il primo giorno mi dissero che per potermi rieducare sarebbe occorso molto tempo. Poi mi spiegarono che non avrei neppure potuto pregare nè sostenere di essere una persona perchè mi avrebbero punito o ucciso. Mi obbligarono a confessare delle presunte colpe dopo aver costretto alla confessione anche mio padre, mio fratello, la mia fidanzata. Solo mia madre rifiutò di farlo. Non ha confessato perchè si è suicidata. In un laogai non ci sono eroi che possano sopravvivere a meno di suicidarti o farti torturare a morte. Scariche elettriche, pestaggi manuali o con i manganelli, utilizzo doloroso di manette ai polsi e alle caviglie. La sospensione per le braccia, la privazione del cibo e del sonno.”
Ci mostra foto in sequenza che nessun quotidiano potrà mai riportare: uomini e ragazzi inginocchiati, una ragazzina immobilizzata da due soldati mentre un terzo le punta il fucile alla nuca, una foto successiva in cui è spalmata per terra con il cranio orribilmente esploso. Poi un filmato, un dvd che dovrebbe essere vietato agli occidentali in affari con la Cina: esecuzioni seriali di massa, prima la fucilata e poi lo stivale premuto sullo stomaco e per controllare che morte sia stata l’uso di una sbarra di acciaio. L’esistenza delle camere mobili di esecuzione cioè furgoni modificati che raggiungono direttamente il luogo dell’esecuzione con il condannato legato con cinghie a un lettino di metallo, il tutto controllato da un monitor al posto di guida. Poi via, si riparte verso altre esecuzioni.
La maggior parte delle condanne è pronunciata in stadi e piazze davanti a folle gigantesche. La situazione è tornata a peggiorare nel 2003. Ogni anno vengono giustiziati più individui che in tutti i Paesi del mondo messi insieme.”
“ Nel 1984, dopo un articolo sul Newsweek, smisero di portare i morti in giro per le strade come pubblico esempio”, ci dice, “ ma dal 1989 hanno ricominciato e i familiari devono anche pagare le spese per le pallottole.
E la faccenda degli organi? Le autorità prelevano gli organi dei condannati a morte in quanto appartengono allo Stato.
E la faccenda dei cosmetici fatti con la pelle dei morti? Dai giustiziati prendono il collagene e altre sostanze che servono per la produzione di prodotti di bellezza, tutti destinati al mercato europeo”.
“ I laogai sono parte integrante dell’economia cinese. Le autorità li considerano delle fonti inesauribili di mano d’opera gratuita: milioni di persone rinchiuse che costituiscono la popolazione di lavoratori forzati più vasta del mondo. E’ un modo supplementare ma basilare che ha fatto volare l’economia: un’economia di schiavitù.”
Il numero dei laogai è imprecisato: è segreto di stato.
“ Io avrei dovuto rimanerci per 34 anni se non fossi fuggito, perchè avevo delle opinioni, perchè ero cattolico, perchè ero un uomo. E continuerò a lavorare perchè la parola laogai entri in tutti i dizionari, in tutte le lingue. Appena giunto in USA non ne volli parlare per cinque anni, non ci riuscivo, poi cominciai a vedere che in America la gente parlava dell’Olocausto, di Gulag, però a proposito della Cina si parlava solo di Muraglia e del cibo e naturalmente dell’economia. Ma i laogai in Cina esistono da 55 anni. In un paese in cui dal 2003 è stato introdotto un giro di vite giudiziario nel timore che l’arricchimento potesse portare troppa libertà. Un paese in cui è abitudine rinchiudere i dissidenti negli ospedali psichiatrici, imbottiti di psicofarmaci senza che le ragioni degli internamenti fossero state stabilite.
Tutto questo accade nel paese che per un anno e mezzo riuscì a celare l’epidemia di SARS perchè i dirigenti cinesi temevano che potesse scoraggiare gli investimenti occidentali, e quindi la propria crescita economica.
La Cina cresce sino al 10 per cento annuo e ci sono da quattro a sei milioni di persone rinchiusi nei laogai cinesi.”
Harry Wu domenica mattina è ripartito per Washington, doveva incontrare Bush e festeggiare i suoi vent’anni da uomo libero. (Da “il Giornale”)
Aerre
Alogon
Inviato il: 22 Nov 2005, 02:27 PM
Ciò che mi lascia perprelsso è l’incontro con Bush. Bush sarebbe un garante della libertà?
In Iraq non sono stati babrbaramente uccise persone con bombe al fosforo?
Nei carceri speciali americani non si praticano sistematicamente forme di tortura che violano ogni elementare diritto umano?
Ed allora questi articoli che cosa vogliono dimostrare?
Se è per questo ho letto un libro di uuna comunista tedesca Buber Nueman che è stata sia in Siberia che nei campo di concentramento tedeschi.
Da queste vicende bisogna stare attenti a trarre facili conclusioni, quelle che immediatamente ci appaiono più logiche ed evidenti.
La storia del novecento e quella contemporanea è molto complessa ed una lettura semplificatoria è molto pericolosa. Per non dire del revisionismo di destra e di sinistra.
Quindi attenzione ad estrapolare informazioni senza inquadrarle in un analisi di carattere generale.
Ti ricordo che gli Americani hanno sterminato gli indiani mentre proclamavano che l’uomo ha diritto alla ricerca della felicità. Ma gli indiani non erano uomini per loro.
Neanche gli schiavi.
Quindi di quale ideale di libertà o di uguaglianza sarebbero portatori gli stati uniti d’america?
Potrei parlare anche dell’Inghilterra e della storia esemplare del suo colonialismo… ma il discorso sarebbe lungo,,,,
copyright domenico fargnoli
aerre
Inviato il: 23 Nov 2005, 12:34 PM
Ti ringrazio Alogon per la risposta al mio intervento perchè mi ha dato lo spunto per una breve riflessione.
Vedi, la tua risposta è una sintesi magistrale di luoghi comuni che intelligentemente hai riprodotto come esempio. Cioè, tanta gente si sarà identificata con questo modo di interloquire, fondamentalmente senza argomentazioni, per slogan. O meglio, ci sarà pure una parte di verità in quello che tu hai scritto, ma il punto è che viene sistematicamente occultata tanta altra realtà, quella più scomoda, che viene a seconda dei casi, nascosta, negata, stravolta nel suo reale significato, finchè non si arriva al completo annullamento della capacità di critica e di senso di realtà.
Dopo aver letto tra gli altri “Il libro nero del comunismo”, che mi ha aperto definitivamente gli occhi, purtroppo ravviso nella realtà attuale europea ed internazionale i segni di una deriva totalitaristica. Se di questa morte dobbiamo morire, allora è bene che tutti sappiamo cosa ci aspetta per non fare i finti tonti dopo.
Ciao.
Aerre
Guest
Inviato il: 23 Nov 2005, 12:54 PM
qualcuno ha scritto che dopo cent’anni di freudismo l’uomo è peggio di prima.
Dopo trentìanni e passa di analisi collettiva cosa è cambiato nella società italiana?
Nella politica?
E’ accetabile che quella che viene considerata una teoria rivoluzionaria per l’umanità (ed io ne sono convinto) in quanto può rendere possibile la cura, la trasformazione di ciascuno rimanga confinata ad un gruppo di tre quattromila persone ad essere ottimisti?
Non vorrei svegliarmi un giorno con la consapevolezza di essere “guarito” e scoprire poi che fuori c’è una dittatura.
Ho espresso in un modo semplicistico una mia difficoltà, una mia perplessità di fronte al discorso della riuscita continuamente riproposto.
Riuscire significa anche uscire fuori nella vita,nella politica senza però coltivare
il gusto della marginalità. Solo fra i compagni di Liberazione e rifondazione comunista, ho sentito, dire potremmo trovare traccia dell’irrazionale?
La probabile candidatura di Vladimir Luxuria sarfebbe espressione di questo irrazionale?
Bertinotti quando dice di non essere credente ma neppure ateo, di sfiorare Dio mentre fa la ricerca sull’uomo ammiccando all’unione, è irrazionale?
E qual’è il criterio che stabisce che un compromesso coi cattolici è giusto mentre un altro no?
Sono curioso di vedere chi e come mi risponde
Guest
Inviato il: 23 Nov 2005, 12:59 PM
..intervengo su aerrre
quello della deriva totalitaria delle democrazie occidentali è un luogo comune e si legge in tutti i testi di filosofia politica: è la scoperta dell’acqua calda….
aerre
Inviato il: 23 Nov 2005, 04:55 PM
Sono contenta che Guest ritenga le mie teorie la scoperta dell’acqua calda, perchè vuol dire che ha capito da un pezzo la delicata fase storica che stiamo vivendo.
Sbagliare in questo momento significherebbe istituzionalizzare, nel senso di dare poteri istituzionali, alla malattia mentale.
Sbagliare adesso significa soccombere alla follia perchè i malati mentali non possono che fare ammalare, generare altra malattia con conseguenze tragiche.
Aerre
Alogon
Inviato il: 24 Nov 2005, 10:19 AM
Naturalmente ci occupiamo della Cina che è lontana e qualcuno propone una interpretazione storica di tipo revisionista tendendo, rozzamente ad equiparare nazismo e stalinismo e maoismo e suoi sviluppi ( un bel minestrone) per una mancanza di conoscenza delle vicende del 900.
Ma non su questo punto che vorrei concentrare l’attenzione ma sull’occultamento che c’è a monte.
Noi viviamo già in un regime dittatoriale, che non è sicuramente imputabile alla sinistra. E’una dittatura di tipo nuovo ma non per questo meno pericolosa.
La Chiesa giustamente vuole avere il proprio ruolo in questa situazione e fornisce adeguate interpretazioni dell’uomo che ripropongono tematiche giusnaturalistiche antecedenti al 1789.
copyright domenico fargnoli
Alogon
Inviato il: 24 Nov 2005, 11:31 AM
Rispetto all’analisi collettiva ed alla teoria di Fagioli la risposta è difficile.
Ciò che possiamo sapere dalla storia è che se una teoria è giusta prima o poi è destinata da tutti ad essere riconosciuta come tale.
Il riconoscimento può esssere più o meno difficoltoso a seconda delle circcstanze ma credo che questo aspetto sia poco rilevante in confronto all’importanza dei contenuti.
Quanto al resto delle argomentazioni io mi sento tutt’altro che in una posizione marginale…
…lo sfioramento di Dio da parte di Bertinotti… mah….forse è un problema suo….
copyright domenico fargnoli
Alogon
Inviato il: 24 Nov 2005, 12:04 PM
Introspezioni
Cos’è dentro e cosa fuori,
ciò che è mio e ciò che è tuo
io mi domando dov’è ed a chi appartiene la ricerca, a chi l’immagine,
Si può mettere un copyright sull’amore?
In fondo creiamo sempre da soli e le nostre vite sono uniche
non coperte da brevetto.
Tracce d’immagini, di idee in territori inesplorati: io le seguo,
le catturo come prede ambite
ma non rivendico un diritto.perché il pensiero non appartiene a nessuno
perché potrei risalire indietro
e scoprire che qualcuno non mi vuole riconoscere ciò che potrebbe essere mio.
Non è importante
Rinuncio volontariamente ad ogni proprietà
Perché mi sento capace di inventare ogni volta un’esistenza diversa.
Non mi interessa passare alla storia,
non costruisco una biografia per i posteri. come se fossi già morto
Ma vivo all’istante e penso al domani
Cercando solo una leggerezza nel fare, nell’agire che mi appaga.
Sono costretto a rifiutare il volto falso di chi fa finta di aiutarti,
la stupidità di chi mi ritiene corrotto,
di chi pretende di giudicare senza conoscere.
Ma non mi scandalizzo né mi stupisco
Cadendo in un pessimismo falso.
Non c’è briglia o recinto che tenga fermo un cavallo
Che si sente libero.
Così ciascuno di noi non appartiene a nessuno.
Intravedo varchi tra gli steccati, e non c’è muro che non possa essere aggirato.
Non c’è donna che resista ad una parola d’amore.
copyright domenico fargnoli
Alogon
Inviato il: 24 Nov 2005, 12:44 PM
Considerazioni e domande
1)
Il giudice Luigi Tosti il 26 ottobre 2004, in nome dell’eguaglianza e della pari dignità di tutte le ideologie religiose, aveva esposto il simbolo dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) a fianco del crocefisso dei cattolici. Il Ministro Castelli ha contestato al magistrato di Camerino di aver esposto il simbolo dell’UAAR in spregio al “principio” che l’unico simbolo religioso, degno di essere ostentato nelle aule giudiziarie italiane, è il “crocefisso.
Interessamte il commento ironico di Tosti alla vicenda”
<<Debbo riconoscere che il Ministro leghista e i cattolici hanno piena ragione nel sostenere che il crocifisso sia l’unico simbolo di “civiltà” che meriti rispetto e venerazione: c’è da rammaricarsi -come ha giustamente fatto il Vaticano- che gli Stati dell’Unione non abbiano consentito che nella Carta Europea si evidenziassero le “radici cristiane” del vecchio Continente. Questo, tuttavia, non dovrebbe impedire che i “frutti” di queste “sane” radici cristiane vengano di nuovo coltivati e rispolverati, rievocando le pagine più gloriose della storia di Santa Romana Chiesa Cattolica e dei suoi papi.
Che si ripristini, dunque, il sacrosanto confino degli ebrei nei ghetti, che non fu disposto per la prima volta dai nazisti, ma dalla bolla papale “Cum numis absurdum”. Perché non ripristinare, poi, il pio obbligo, anche questo imposto per la prima volta agli ebrei dai cattolici (e non dai nazisti), “di indossare, sempre, un emblema distintivo per farsi riconoscere come ebrei (a Modena era un nastro rosso che dovevano portare ben in vista in cima al cappello)”, l’obbligo di assistere alle prediche coatte dei preti cattolici, il diritto di rapire i bambini degli ebrei che fossero stati “battezzati di nascosto” all’insaputa dei genitori, per poi indottrinarli nella Chiesa dei Catecumeni? Perché non ripristinare anche quelle “sante crociate” contro i musulmani, per cancellare dalla faccia della Terra questi “infedeli”, che non hanno ancora capito che l’unica Verità è nel Verbo di Cristo, al quale bisogna convertirsi? Perché non far rifulgere a nuova e cristiana luce, sulla sommità dei roghi, gli eretici, gli atei, le streghe, gli omosessuali e gli scienziati, come ha fatto da Santa Cattolica Romana Chiesa per secoli?
Perché non straziare, col ripristino delle torture dei Tribunali della Santa Inquisizione, le carni degli eretici e delle streghe, infilando nelle vagine di queste ultime quelle cristiane “pere” metalliche, da divaricare poi ad arte, per far rinsavire queste “indemoniate”?
In attesa che la Comunità Europea faccia nuovamente sbocciare i fiori e i frutti di queste “radici cristiane”, chiedo pubblicamente scusa al Ministro ed ai Cattolici per aver osato esporre il simbolo degli Atei ed Agnostici accanto al sacro simbolo del Crocifisso e, addirittura, per aver permesso ad un quotidiano, non filo-governativo, di leggere e pubblicare il mio pensiero: la mia irriconoscenza è grave, soprattutto in considerazione dell’alto senso di Tolleranza e di Eguaglianza che si è manifestato nei miei confronti, provvedendo alla rapida rimozione dell’immondo simbolo dell’UAAR.
In fondo si dice che Gesù abbia predicato, democraticamente e laicamente, l’eguaglianza: la colpa non è dei cattolici ma degli atei e degli altri credenti, che non hanno ancora capito che per essere “uguali” bisogna essere tutti uguali ai cattolici>>
Il fatto che il giudice Tosti, appenda il suo simbolo accanto al Crocifisso accompagnando il gesto con questa dura requisitoria e rifiutando di lavorare un aule di tribunale con il simbolo cristiano nel nome di una campagna volta a “decrocofiggere L’Italia” come si propone di fare anche Margherita Hack,potrebbe avere un significato.
Ed il significato potrebbe essere quello di opporre, più o meno consapevolmente , il culto illuministico della ragione ad un altro culto .
In altri termini si tratta di una polemica in nome della laicità o del multiculturalismo?
Lo psichiatra nello scontro nella malattia mentale opera in base ad un concetto di laicità cioè in base al principio “etsi Deus non daretur”.
Non contrappone una fede ad un’altra fede ma un pensiero diverso, più vitale ed aderente alla realtà, ad un sistema di “credenze”. “Credenze” come ci insegna la storia che sono destinate a crollare. Basti pensare a Copernico ed a tutta la questione dell’eliocentrismo.
Basta pensare allo scontro con l’ateismo freudiano che De Martino diceva invece essere una religione laica Gran parte del mondo scientifico oggi critica e rifiuta Freud dopo un periodo di esaltazioni interessate e disinformate grazie soprattutto all’esistenza di una nuova teoria della mente e dell’uomo. L’operazione freudiana era stata quella di fondare una chiesa e dare una veste pseudoscientifica ad idee religiose già presenti da millenni nella cultura.
Allora il punto potrebbe essere questo: dovremmo tutti metterci in condizioni di raggiungere una capacità nuova di pensare che nella dialettica con le credenze, i falsi giudizi, sia capace di resistere e di operare una trasformazione evitando di erigere steccati o di fare ribellioni esibizionistiche o semplicemente false.
Potrebbe essere in questo contesto importante la collaborazione fra psichiatra e politico sulla base della definizione di una reciproca identità e sfera di competenze.
Lo psichiatra porta la sua esperienza di cura e di trasformazione umane nell’ambito del microsociale, e lo propone al politico. Sta credo al politico tenere conto di questi fondamenti teorici che sono anche quelli di una nuova laicità ,e trarre le conseguenze come solo lui può fare , sul piano più generale d’intervento sulla società.
Forse si può superare così la contrapposizione sterile fra integralismo ateo e cattolico.
2)
Credo comunque che il discorso vada approfondito nel senso che è chiaro oggi soprattutto per i cattolici stessi che la religione deve fare i conti con errori e violenze molto gravi. Alcuni storici come Karlheinz Deschner sono giunti a dire, in base ad una documentazione imponente che all’interno della vicenda plurisecolare del cristianesimo si è svolta una storia criminale di falsificazioni e sistematica impostura.
L’apertura degli archivi dell’Inquisiione, voluta da proprio da Ratzinger pochi anni fa , getta una luce piena su un passato terribile. Chiaramente il Cristianesimo non è stato solo questo: ma tale aspetto violento intransigente può essere valutato come errore umano, frutto di contingenze, condizioni storiche particolari o invece è riconducibile, come la ricerca della psichiatria più avanzata sostiene, alla dottrina stessa della Chiesa, alla visione dell’uomo che essa propone?
Ci sono ovviamente nella storia crimini che solo con il senno di poi ci appaiono tali. Ma una volta che si sia compresa la loro natura, la loro matrice ideologica neanche li possiamo perdonare o scordare con leggerezza. Scrive a questo proposito la Commissione teologica internazionale:
<<Una sorta di memoria morale e religiosa del male fatto che è per sua natura una memoria comune:essa testimonia in modo eloquente della solidarietà obiettivamente esistente fra coloro che hanno fatto il male nel passato e i loro eredi nel presente. E’ allora che diviene possibile parlare di una responsabilità comune oggettiva. Dal peso di una tale responsabilità ci si libera innanzitutto implorando il perdono di Dio per le colpe del passato e quindi dov’è il caso attraverso la “purificazione della memoria” culminante nel reciproco perdono nel presente””
Non basta aprire il portone del S. Uffizio o chiedere scusa per aver bruciato Giordano Bruno per cancellare il passato soprattutto se la radice ideologica che ha generato la violenza è sempre attiva. La complicità fra nazismo e chiesa cattolica , in tempi più recenti per es. è uno spunto di riflessioni serio, per certi aspetti drammatico rispetto alla quale non so quanto luce sia stata veramente gettata..Naturalmente potrebbero essere individuati altri argomenti, per es. quelli relativi alla pedofilia se essi non prestassero il fianco ad essere considerati una polemica troppo facile e di effetto. Rimane da comprendere quali conseguenze si debbano trarre dall’esistenza di una colpa collettiva, riconosciuta come tale dalla Chiesa stessa e quale statuto concettuale attribuire a tale colpe. Peccato, errore di valutazione od invece crimine?
E’ stato fatto notare che da parte della Chiesa, rispetto alla colpa collettiva l’atteggiamento è di coloro che ritengono di poter esaurire da soli il processo di perdono: quello che viene ricercato è un effetto mediatico o l’attesa che la controparte si adegui alla richiesta. Il perdono diventa un valore assoluto ,nobile ma a buon mercato. Sono d’accordo comunque che se bisogna evitare un giustificazionismo apologetico, altrettanto esecrabile è una colpevolizzazione a tutti i costi. Però bisogna domandarsi :quando alcuni si macchiavano, più che di peccati o di errori, di crimini, “fraintendendo” il Vangelo dov’erano le gerarchie ecclesiastiche preposte alla corretta interpretazione dei testi sacri?
Il chiedere perdono a mio avviso non esaurisce affatto il problema di elaborare la natura e la portata dei crimini storicamente commessi. Il rischio che corre la Chiesa cattolica è quella di intervenire nella scena politica attuale utilizzando un procedimento di revisionismo storico in virtù del quale “la colpa” viene minimizzata, rimossa se non addirittura annullata.
Da tutto questo ne deriverebbe un’immagine falsa e distorta con la quale è molto rischioso colludere.
L’alleanza col mondo cattolico, lacerato mio avviso da contraddizioni profondissime delle quali i cattolici stessi quando si proclamano tali non sembrano nemmeno rendersi conto, come può portare ad una azione politica coerente o credibile al di là di una semplice gestione del potere?
E’ oggi ancora legittimo pensare non tanto ad un riformismo più o meno moderato, ma ad una vera e propria trasformazione sociale richiamandosi, ovviamente ( e qui sta il punto) mutatis mutandis, alla grande tradizione rivoluzionaria e marxista che la storiografia revisionista cerca di cancellare?
La prima trasformazione non potrebbe riguardare il modo di considerare i soggetti , gli individui, i protagonisti della vita politica?
3)
Riprendendo il discorso cominciato a proposito del giudice Tosti bisogna aggiungere che anche il razionalismo sia pur ateo od agnostico non è stato meno violento e repressivo del Cattolicesimo
La politica fondata solo sugli interessi, sulla realtà economica e tecnica tratta gli uomini allo stesso modo con cui tratta la natura e fa proprio così un ideale di anaffettività. Come affermava Horkeimer l’insensibilità dell’uomo moderno di fronte alla natura è solo una variante dell’atteggiamento pragmatico caratteristico di tutta la civiltà occidentale. D’altra parte la storia dello sforzo dell’uomo di soggiogare la natura è anche la storia del soggiogamento dell’uomo da parte dell’uomo tramite l’Io cosciente e razionale che è il prodotto e l’espressione di un sistema di dominio sociale
Bisogna aggiungere però che dietro l’Ego razionale, la cui preoccupazione principale è quella di impedire che le emozioni influenzino i giudizi, operano fattori irrazionali che rimangono spesso latenti
Nel 1980 scriveva Massimo Fagioli:
<<L’appropriazione dell’uomo nei confronti della natura dà la sopravvivenza, o al più la conoscenza positivistica della realtà materiale,il progresso tecnico. Faust e Mefisto. Non dà la conoscenza della realtà umana, dei rapporti interumani, dei rapporti sociali. Anche Marx aveva il veleno della Bibbia in corpo:il pensiero inespresso che l’uomo nasce creta e diventa uomo (latente: per il soffio di Dio) quando produce i mezzi di sussistenza e quando comincia a parlare. E quindi donna Sfinge anche lui anche se …indubbiamente fisicamente gran bella donna.(…)
La gran bella donna nel momento in cui cominciava ad essere fisicamente anche se parzialmente, presentava il pericolo potenziale che poi trovasse il modo di essere anche psichicamente. Dal proletariato fisico c’era il rischio che si passasse al proletariato psichico>>
Sicuramente uno degli aspetti fondamentali della vita politica è la dialettica:penso però che sia necessario pensare ad una dialettica diversa da quella di Socrate che voleva mettere una briglia agli istinti per mezzo della ragione; dialettica diversa non solo da quella dello “spirito” di Hegel il quale riteneva che tutto ciò che è reale è razionale ma anche da quella di Marx ed Engels che si illudevano che l’alienazione religiosa sarebbe caduta da sola una volta che fossero cambiati i rapporti di produzione.
Come se modificando la realtà materiale, cioè la struttura economica si potesse modificare automaticamente il pensiero. Le conseguenze tragiche a livello individuale e collettivo dell’ingenua semplificazione contenuta in quest’ultimo assunto penso siano sotto gli occhi di tutti non solo nella vicenda dei singoli ma anche delle nazioni
Forse bisogna prendere in considerazione anche una dialettica che non annulli il mondo irrazionale, che non annulli soprattutto la diversità nel rapporto uomo donna.
Il comunismo è stato invece un mondo dominato da una razionalità terribile,tetragona appiattita in un materialismo cieco, che non solo ha prodotto milioni di morti, ma ha cercato di esercitare un controllo assoluto sulla vita degli uomini, bollando i dissidenti come malati di mente. I lager psichiatrici russi ne sono stati una tragica testimonianza.
La caduta del muro di Berlino del comunismo ha lasciato una eredità drammatica nella sinistra italiana: una crisi di identità della quale a mio avviso è importante nel dibattito politico attuale comprendere la natura e le possibili vie d’uscita.
Il politico è stato detto anche nell’incontro Sulla non violenza nel 2004 con Pietro Ingrao e Bertinotti non potrebbe prescindere dalla ricerca sull’irrazionale, che è poi anche ricerca sulla realtà mentale personale che influenza e determina gli orientamenti e le azioni.
Argomentava in quella occasione Serena Pandolci<< ,,,la base teorica della nostra ricerca [dell’analisi collettiva] si può chiamare ricerca sull’irrazionale (…) noi di sinistra abbiamo bisogno assoluto della nuova teoria sull’irrazionale(…)>>
Giulia Ingrao in un articolo recente comparso su Liberazione scriveva :
<<La sessualità non è violenza né principio del piacere, è realizzazione della propria identità nel rapporto con l’essere umano diverso. Uso la parola “diverso” fuori dal senso comune; la parola diverso si attiene come fondamento base e cardine del rapporto uomo-donna, non è rapporto con il diverso il rapporto tra persone dello stesso sesso. Rapporto dialettico di identità, la maschile e la femminile, che si definiscono specificatamente nel confronto uomo-donna.. >>
4)
Mentre Giulia Ingrao si pone il problema della dialettica uomo-donna, che è a mio avviso un tema centrale, come ribadito dall’attuale scontro sulla pillola abortiva in Toscana,, contemporaneamente nell’attuale panorama culturale e politico l’esistenza dell’irrazionale è sistematicamente annullata. Purtroppo in prima fila, nel gestire questo violentissimo annullamento, c’è la Chiesa Cattolica nella persona del pontefice, che nel 2002, prima di diventare Papa scriveva:
<<La storia del XX secolo basta a dimostrare che la ragione sta dalla parte di quei cittadini che ritengono del tutto falsa la tesi relativista secondo la quale non esiste una norma morale radicata nella natura stessa dell’essere umano, al cui giudizio si deve sottoporre ogni concezione dell’uomo, del bene comune e dello stato.>>
Nel “Catechismo” inoltre si legge << la legge morale esprime il senso morale originale che permette all’uomo di discernere per mezzo della ragione il bene ed il male, la verità e la menzogna…la legge morale è universale nei suoi precetti e la sua autorità si estende a tutti gli uomini>>
Potrei citare altri passi analoghi, in articoli recenti nel duetto con il presidente Pera , ma mi astengo per dire invece che a me pare venga, da parte del Pontefice, rispolverata la tesi del giusnaturalismo anche se antecedente alla rivoluzione francese. Non scordiamoci comunque che, mi sembra con Pio VI, la chiesa cattolica condannò la dichiarazione dei diritti dell’uomo dell’Assemblea francese. Poi in seguito il cristianesimo sociale ha abbracciato e fatto propria ponendola addirittura al primo posto,la causa dei diritti umani che sono divenuti una religione secolare in nome della quale ( come dimenticarlo?) sono state fatte anche delle guerre. Una delle matrici ideologiche dei diritti umani è però , unanimemente riconosciuta nella tradizione del giusnaturalismo.
La tesi della caratteristica innata della morale razionale a me pare abbia un fondamento dogmatico, indimostrabile e quindi sul piano politico, essa si propone in modo estremamente intrusivo e violento.
L’innatismo, nella critica del quale storicamente si è cimentato Locke anche se sarebbe, ovviamente in altra sede, da valutare con quanto successo, è una negazione dagli effetti veramente imprevedibili della realtà umana, negazione smentita in particolar modo dalla ricerca psichiatrica basata sul rapporto interumano..
Forse non tutti sanno che l’idea ottocentesca della malattia mentale come degenerazione ha come base l’idea dei caratteri innati, la credenza in una razza originaria pura, superiore che progressivamente è soggetta a deteriorarsi.
Questa teoria in mano ad Hitler ha prodotto l’eutanasia dei malati mentali che ha dato l’avvio all’olocausto.Ciò che i nazisti ricercavano di ripristinare delirantemente era la purezza dello stato di natura della razza ariana. I nazisti erano giusnaturalisti degenerati ,“invertiti”: mettevano al primo posto i diritti del popolo e della razza e non dell’individuo.
Attualmente l’associazione positiva fra verità cristiana e diritti umani richiede una reinterpretazione di eventi storici in chiave polemica e revisionista. Essa pone non pochi problemi non ultimo quello di ripensare i concetti cardine della modernità:natura, uomo, secolarizzazione, rispetto ai quali il laico si trova in difficoltà perché non ha certezze metafisiche per es. su cosa si debba considerare “vita”
Che effetti può avere oggi introdurre una concezione antilluministica, che si basa su di una rilettura della storia contraria alla modernità, in una società ed in uno stato come il nostro? O meglio che effetto potrebbero voler produrre questi contenuti nell’attuale dibattito politico?
copyright domenico fargnoli
Guest
Inviato il: 26 Nov 2005, 04:16 PM
A proposito dell’azione missionaria della chiesa e del suo grande interesse per il diritto alla vita
IL PAPA E L’AIDS
di Nicholas D. Kristof, dall’International Herald Tribune, 9 maggio 2005. Traduzione di Andrea Rustichelli.
Commenti. L’ostracismo del Vaticano in materia di preservativo e il bivio di Benedetto XVI
Speriamo che Papa Benedetto XVI capisca presto che il peggiore scandalo sessuale della Chiesa Cattolica non riguarda i preti pedofili. Piuttosto, esso coinvolge l’ostilità del Vaticano nei confronti dei preservativi, che quotidianamente crea sempre più orfani dell’AIDS.
Nessuno fa un lavoro più nobile della chiesa nei paesi in via di sviluppo. Si trovano sacerdoti e suore negli angoli più remoti dell’America Latina e dell’Africa, a curare le malattie e a nutrire la fame: le missioni cattoliche sono un modello di carità e compassione.
Ma allo stesso tempo, l’ostracismo del Vaticano sui preservativi è costato molte centinaia di migliaia di vite, a causa dell’AIDS. Quando gli storici guarderanno indietro alla Chiesa Cattolica in questa era, dunque, le accrediteranno l’aver combattuto il comunismo e l’aver aiutato milioni di poveri in tutto il mondo. Ma essi citeranno anche la sua campagna contro i preservativi tra gli errori più tragici dei primi due millenni della sua storia.
“La Chiesa Cattolica favorisce la diffusione dell’AIDS nel mondo”, dice Roseli Tardelli, una redattrice cattolica della AIDS News Agency in Brasile. “È sbagliato”, ha aggiunto, “a Dio questo non piace”.
Ora che i morti di AIDS in tutto il mondo sono più di 20 milioni – un bilancio più grande di tre Olocausti – si avverte una crescente pressione dentro la Chiesa a riconsiderare la sua posizione sui preservativi.
“Se fossi papa, avvierei una fabbrica di preservativi dentro al Vaticano”, mi ha detto un sacerdote brasiliano. “Che senso ha mandare cibo e medicine quando lasciamo che la gente si infetti e muoia?”Nel suo ufficio questo sacerdote tiene un preservativo incorniciato e sotto vetro, con la scritta: “In caso di emergenza, rompete il vetro”.
Rosana Soares Ribeiro, coordinatrice di un orfanotrofio per bambini sieropositivi a San Paolo, ritiene che sia più importante salvare vite che obbedire ai dettami della chiesa. Così, dice ai teenager sieropositivi di usare il preservativo durante i rapporti sessuali.
“La mia vita appartiene a Dio, e Dio non vorrebbe che io permetta che qualcuno si infetti”, dice. “Per questo, Dio perdonerà la mia infrazione alle regole della chiesa”.
I paesi che hanno riscosso i maggiori successi nella lotta all’AIDS, come la Tailandia, il Brasile, l’Uganda e la Cambogia, hanno puntato sui preservativi per ridurre la trasmissione del virus.
Il Vaticano ha orribilmente tagliato la guerra all’AIDS, in due modi. Primo, ha cercato di impedire che gli ospedali cattolici, le missioni e le chiese distribuissero i preservativi o ne incoraggiassero l’uso. Secondo, diffonde la voce che i preservativi non proteggono dallo HIV, scoraggiandone in tal modo l’adozione.
Nel Salvador la chiesa ha sostenuto una legge che impone di scrivere sulle scatole dei preservativi l’avvertenza che essi non proteggono contro l’AIDS. Dato che meno del 4% delle coppie nel paese usano il preservativo in occasione del primo rapporto sessuale, il risultato sarà l’aumento dei funerali.
Fortunatamente, le politiche del Vaticano sono costantemente violate da chi è incaricato di attuarle in concreto. Nel rurale Guatemala ho incontrato le “Sorelle di Maryknoll”, che consigliano alle prostitute di usare i preservativi. Nel Savador ho parlato con dei medici in un ospedale cattolico che spiegano ai pazienti come il preservativo possa proteggerli dall’AIDS. In Zimbabwe, ho visitato una missione cattolica che distribuiva i preservativi: finché il vescovo non lo ha scoperto.
“Cosa farebbe Gesù?”, ha detto Didier Francisco Pelaez, un seminarista di San Paolo. “Egli vorrebbe salvare delle vite. I preservativi salveranno delle vite, dunque Gesù ne incoraggerebbe l’uso”.
Anche molti rappresentanti delle gerarchie vaticane sono ormai alle prese con la realtà. Un primo passo lo si è registrato quando il cardinale Javier Lozano Barragán, massimo responsabile della salute, ha affermato l’anno scorso che il preservativo può essere lecito se un marito ha l’AIDS e la moglie no.
Auspico che i cardinali possano incontrare una ragazza cattolica di 17 anni, a San Paolo, che si chiama Thais Bispo dos Santos. È sieropositiva, ogni domenica va a messa, vorrebbe avere una relazione e sposarsi, ma si sente tradita dai leader della chiesa che ama.
“Data la loro età, dovrebbero essere più saggi”, afferma a proposito dei cardinali, aggiungendo: “mi fa soffrire il fatto che essi non pensino a persone come me, teenager con l’AIDS o l’HIV”.
Dunque, se Papa Benedetto vuole placare la sofferenza umana, c’è un semplice passo che egli può compiere per salvare un gran numero di vite. Egli potrebbe incoraggiare l’uso del preservativo, se non per contraccezione almeno per combattere l’AIDS. Questa scelta tra obbedire alla tradizione o salvare delle vite è dura: preghiamo tutti affinché egli faccia la scelta coraggiosa.
Dall’International Herald Tribune, 9 maggio 2005. Traduzione di Andrea Rustichelli
A proposito dei comportamenti criminali degli esponenti delle gerarchie ecclesiatiche
Chiesa e pedofilia: il nuovo caso Scandalo in Brasile, i diari dei preti pedofili Denunce, arresti, 1.700 sacerdoti responsabili di cattiva condotta sessuale. Intervento deciso del Vaticano
ROMA – «Il prete fa con me come un uomo fa con una donna. Mi toglie i vestiti, alza la tonaca, mi prende sulle sue ginocchia, mi dice di stare tranquillo…». È un bambino di dieci anni che parla. E rivela alla nonna quello che non aveva avuto il coraggio di dire alla madre per paura di «prendere schiaffi». O di «essere arrestato», come padre Edson Alves dos Santos, sacerdote brasiliano di 64 anni, gli aveva detto, dopo averlo violentato, che sarebbe accaduto se non avesse mantenuto il segreto. È solo una delle agghiaccianti denunce di atti di pedofilia compiuti da sacerdoti in Brasile e giunte drammaticamente all’attenzione del Vaticano. A una settimana dal caso clamoroso dell’arresto di padre Felix Barbosa Carreiro, un prete sorpreso in un’orgia di sesso e droga con 4 adolescenti adescati su Internet, il settimanale Istoè (Così è) ieri ha rivelato che il Papa, Benedetto XVI, ha inviato ai primi di settembre una commissione in Brasile per indagare sulle denunce di abusi sessuali compiute ai danni soprattutto di bambini poveri. In almeno due casi a testimoniare la veridicità dei racconti delle vittime sono gli stessi violentatori che hanno riportato le loro esperienze su un diario. Padre Tarcisio Tadeu Spricigo ha persino compilato le dieci regole per restare impuniti.
L’INCHIESTA – L’azione determinata di Benedetto XVI, prima di diventare pontefice a capo della congregazione per la dottrina delle fede e quindi responsabile delle indagini sui casi di abusi sessuali nella Chiesa, ha già portato alcuni risultati. Il periodico anticipa la relazione che gli inviati del Papa si apprestano a portare in Vaticano. Il quadro è allarmante. E descrive scenari purtroppo simili a quelli già accertati negli Stati Uniti, ma che stanno emergendo anche in inchieste delle chiese locali di altri Paesi come l’Inghilterra, la Francia, la Croazia e l’Irlanda. Un fenomeno che il Vaticano tenta di prevenire. Per il 29 novembre è atteso un documento che fornirà le linee guida ai seminari. Tra le indiscrezioni, l’esclusione dei ragazzi con tendenze omosessuali. Tuttavia le complicità di cui i sacerdoti responsabili di abusi a volte godono fa sì che, come nel caso di padre Tarcisio Tadeu Spricigo, in carcere per aver violentato un bimbo di 5 anni, tornino ad abusare di altri piccoli prima di essere arrestati. In Brasile oltre ai 10 sacerdoti in cella, ce ne sono 40 latitanti.
I NUMERI – Secondo Istoè, nell’inchiesta vaticana si parla di circa 1.700 preti, il 10 per cento del totale, coinvolti in casi di cattiva condotta sessuale: incluse le violenze su bambini e donne. Si dice che il 50% dei preti non mantiene il voto di castità. E che negli ultimi tre anni sono stati più di 200 i preti mandati in cliniche psicologiche della Chiesa per essere rieducati.
IL DIARIO – Agli atti del processo contro padre Tarcisio c’è un vero e proprio manuale del prete pedofilo e appunti sulle sue emozioni e le regole per restare impunito. Una fra tutte: «Mai avere una relazione con bambini ricchi». Scrive il prete: «Mi preparo per la caccia, mi guardo intorno con tranquillità perché ho i ragazzini che voglio senza problemi di carenze, perché sono il giovane più sicuro al mondo». «Piovono ragazzini sicuri affidabili e che sono sensuali e che custodiscono totale segreto, che sentono la mancanza del padre e vivono solo con la mamma, loro sono dappertutto. Basta solo uno sguardo clinico, agire con regole sicure». «Per questo sono sicuro e ho la calma. Non mi agito. Io sono un seduttore e, dopo aver applicato le regole correttamente, il ragazzino cadrà dritto dritto nella mia… saremo felici per sempre». E infine: «Dopo le sconfitte nel campo sessuale ho imparato la lezione! E questa è la mia più solenne scoperta: Dio perdona sempre ma la società mai». A consegnare il diario alla polizia è stata una suora, alla quale il sacerdote lo aveva dato per errore. Trasferito dopo la prima denuncia, il sacerdote ha violentato altri due bambini prima di essere catturato.
IL VIDEO – Padre Alfieri Edoardo Bompani, 45 anni, nella casa della campagna di San Paulo dove portava i bambini di strada, raccolti con la scusa di liberarli dalle droghe, registrava in un video le violenze praticate su vittime tra i 6 e i 10 anni. La polizia ha trovato anche appunti per racconti erotici che il prete stava scrivendo riportando esperienze personali. E un diario: il quinto, secondo la nota in copertina. «Da due giorni non mi faccio nessuno…, ieri mi sono masturbato due volte, una di queste con V (6 anni)». Il racconto del prete va avanti con espressioni di cruda violenza che non riteniamo di dover riportare.
IL VERBALE – Nelle carte della polizia di San Paulo c’è la storia di V.R.D, la vittima di Padre Edson Alves. Il giorno di Pasqua dell’anno scorso il bambino è stato ammesso a fare il chierichetto. Stavano per iniziare cinque mesi di violenze. «Circa tre settimane dopo che lui (il bambino ndr ) aveva dormito lì, il denunciato (il prete ndr )lo ha baciato in bocca.. e gli ha detto che un ragazzino di Santa Caterina glielo dava e lui regalava al bambino tutto quello che voleva».
Virginia Piccolillo
21 novembre 2005
erasmo
Inviato il: 26 Nov 2005, 04:47 PM
La nazione di oggi
Choc ad Arezzo<<L’abate confessa:ho violentato trenta ragazzini>>
Annysh
Inviato il: 1 Dec 2005, 01:16 PM
Per incontrare dei “cattivi maestri”, nell’ambito della sacra ecclesia, non occorre purtroppo volare fino al brasile.
Questi nostri preti italiani, cattolici, ben educati da sempre all’intolleranza e al rifiuto di chi non intende catechizzarsi al loro verbo, ogni giorno spargono il loro fruttoso seme nelle teste dei credenti.
A ben ragione Berlusconi ha baciato l’anello di neoeletto benedetto XVI, tra nazismi ci si intende, e ci si da una mano.
Scene di una violenza e cattiveria senza pari.
Perchè evidentemente no c’è scandalo se un prete bianco può dire brutta negra a una bambina di colore, o se durante il funerale di un ragazzino gravemente hadicappato, davanti a una bara bianca e una famiglia letteralmente “rincoglionita” dal dolore può dire “Dio, perdona i peccati di questo nostro fratello..”, perchè gli hanno commesso il torto di non essere andati in chiesa tutte le domeniche da bravi cristiani.
Alogon
Inviato il: 1 Dec 2005, 04:43 PM
condivido i contenuti ma la forma? …forse non sei italiana..?
copyright domenico fargnoli
Annysh
Inviato il: 1 Dec 2005, 07:19 PM
Italiana fantasiosa. e un pò distratta. Così pessimo?
Alogon
Inviato il: 1 Dec 2005, 10:43 PM
non direi pessimo …sicuramente particolare
copyright domenico fargnoli
Alogon
Inviato il: 3 Dec 2005, 03:10 PM
ogni vicenda non è mai conclusa
ed il passato si trasforma
come un’immagine in un tempo che non è fermo
sul punto in cui si incrociano
la speranza e la nostalgia.
Non serve riflettere:
nello specchio della coscienza
noi non leggeremo cosa
accadrà ma non vedremo neppure ciò che è stato.
Pienezza invece dell’essere senza ragione
in spazi dove la vita scorre per decenni,
dove l’esperienza è un groviglio di idee, di affetti,
di sensazioni e di movimenti che permangono
a tracciare linee invisibili.
Geometria della mente,
architettura del pensiero
che ha raggiunto una meta
che un sogno non avrebbe in alcun modo potuto
rappresentare.
Vita desta nella quale il cammino
di una donna è una nascita.
Scia luninosa oltre quel fondo muto nel quale avrebbe potuto giacere
per sempre un’oscurità non rivelata
copyright domenico fargnoli
Guest
Inviato il: 7 Feb 2008, 09:38 PM
…come pensate che sia la salute mentale della gente,quella che sente e vede ,in questo turbinio politico?
Guest
Inviato il: 27 Feb 2008, 03:03 PM
…il silenzio cosa è in questo caso? Annullamento ? Ignoranza? Disinteresse ? Depressione?…eppure c’è molto da “sentire” e da “fare “ mi sembra….
Il sentire buono collettivo ,fuori dalle ideologie,può salvarci ..unito al movimento e alla passione di un tango argentino!
guest *omonimia*
Inviato il: 27 Feb 2008, 06:45 PM
Chi se la sente di dare una spiegazione psichiatrica fra dare i voto a Berlusconi o a Veltroni ,visto come sembrano mettersi le cose ..non filosofica,o dei presupposti che certamente dovrebbero essere nettamente diversi? (Non parlo di Sinistra Arcobaleno che ha una posizione nettamente più sana ,almeno per ora).
Guest
Inviato il: 5 Mar 2008, 08:58 PM
La sensibilità risvegliata,il sentire,la capacità di difendere i propri diritti e quelli altrui ,le buone intenzioni che non poggiano su parole vuote..difendere la propria sensibilità..quando tutti di dicono di non sentire e non vedere e di tuffarti nel lordume dei più…che ti incitano ad uniformarti al “mors tua,vita mea”, al non denunciare grosse scorrettezze,ad andare al margine perchè sei solo con le tue parole e i tuoi pensieri che tuttavia parlano di un essere diverso ,di un rispetto diverso..ed allora quale è il modo di lottare migliore? La lotta di chi può permettersi di essere superiore,perchè nel cerchio degli intelletuali economicamente e socialmente protetti che possono ostentare una bellezza (vera o posticcia?)solo perchè non sanno veramente cosa sono i rapporti umani,perchè possono permettersi il lusso di rifiutare la “plebe”..che parlano di gruppo e collettivo,ma sempre con una parte di puzza sotto il naso,perchè una sorta di vigliaccheria non li porta a contatto vero con tutti gli altri,forse solo a parole,rivoluzionari nei salotti, circondati da belle donne ,con sempre il sorriso a quaranta denti sulle labbra (che ci sarà poi sempre da ridere!)…. nel mezzo di una grossa ingiustizia,vedo il marcio e non trovo il modo di denunciarlo,mi muovo,non sono inerte,perchè ho la forza del mio sentire e l’apprezzamento di chi mi ha curato e formato umanamente,ma è dura trovare la via migliore di lotta…forse è veramente il momento della svolta,forse ho davanti a me un imbarco nuovo,forse è il momento di un taglio netto con una certa realtà,non so come potrà realizzarsi,ma vorrei confrontare i miei pensieri..a che serve altrimenti..solo autorefenzialità? Credo,però,che le situazioni non maturino da una parte sola ..e siamo destinati alla ricerca,a cercarci,a sentirci più al sicuro, anche solamente per il
calore di di una risonanza comune,che dà coraggio e voglia di vivere e proteggono da tante statistiche dolorose,da diffuse notizie catastrofiche,dal pensiero e dagli atti di persone ormai incancrenite che vogliono togliere valore alla particolarità del tuo essere al mondo..Grazie per la speranza che è ancora il mio cavallo di battaglia ! Grazie per il pensiero che possiamo essere attivamente dentro la storia.
Guest
Inviato il: 7 Mar 2008, 02:15 PM
… pezzo molto interessante, complimenti a chiunque lo abbia scritto.
Guest
Inviato il: 9 Mar 2008, 10:45 PM
Cos’è in particolare che lo rende interessante?
Guest
Inviato il: 9 Mar 2008, 10:51 PM
Cosa strana,le parole di Bertinotti (nell’incontro all’Ambra-Jovinelli)che ho visto adesso, trascritte all’inizio su Segnalazioni sono:”Alle ingiustizie bisogna ribellarsi”.
Guest
Inviato il: 10 Mar 2008, 10:12 PM
E’ la rappresentazione di una persona che vede al di là delle apparenze, al di là delle ideologie, che “sente” nel vero e unico modo possibile che non è solo attraverso l’apparato uditivo. E’ la rappresentazione di una persona superiore perchè ha sviluppato una sensibilità, una capacità di vedere e capire tutto, che la rende immune da qualsiasi tentativo di omologazione e ideologizzazione politico-religiosa.
E’ una persona che ha capito chiaramente la realtà storica in cui viviamo, caratterizzata da una veloce involuzione che è direttamente proporzionale alla dilagante malattia mentale.
Apprezzo l’autore/autrice del testo perchè rappresenta il sentire buono collettivo e la voglia di lottare insieme per salvarsi dalla riproposizione di modelli malati.
Guest
Inviato il: 11 Mar 2008, 10:37 PM
Non so chi sia che scrive parole così belle,pensavo di essere stata troppo dura..grazie per aver capito il mio pensiero..”superiore” però è troppo,sono estremamente umana,con ancora tanto da fare ,da capire,da trasformare.Sono una persona in più in questa lotta di cui hai parlato,che vede anche altri con la voglia e l’opportunità di incontrarsi ,interagire e fare qualcosa di buono. Grazie ancora per quello che hai scritto.
Guest
Inviato il: 12 Mar 2008, 10:59 PM
300 euro sono la metà dello stipendio di un giovane che lavora nei call-center o della pensione di molti anziani,poco meno di un terzo dello stipendio di un operaio,o di un quarto di quello di un insegnante..isteria..
Alogon
Inviato il: 20 Mar 2008, 10:52 AM
<il video “redsequence” è visibile su You tube. E’ assolutamente gratuito.
copyright domenico fargnoli
Guest
Inviato il: 20 Mar 2008, 06:58 PM
Penso che la maggioranza delle persone è a conoscenza che You tube è assolutamente gratuito..bella la scelta degli ultimi due articoli in Redsequence,il riferimento al fiorire nel Medioevo (epoca dura per le donne!!) di pittrici,scrittrici ecc. e il riferimento all’articolo del Fagioli sull’immagine..grazie a nome di donna,grande Alogon!
Per quanto riguarda “Isteria”,nessuna osservazione sul valore dell’arte e della simbologia,forse una nota di sensibilità in tempi come questi (che non mi soffermo a descrivere in alcuni aspetti che tanti leggono,vedono,ascoltano o vivono) e che non parte completamente da un riferimento personale,anche se tanti di noi oggi non ne sono,purtroppo,totalmente esclusi,ma abbiamo comunque non tanto il dovere,che è una parola troppo razionale,nè il buon senso che sa un pò di “focolarini” (che rispetto,ma dai quali mi sento distante-Bertinotti docet) forse la passione umana almeno di provare un pò di tristezza e di indignazione.Tengo presente le diversità degli esseri umani,per storia personale,per situazione economica,per cultura,per qualità di sentimenti (non solo per il fatto di essere uomini e donne)e non è certo una questione di “acidità” (personalmente,per fortuna, posso ancora scegliere di investire qualcosa nella cultura.Perchè un tipo d’arte e di cultura ,anche secondo la mia scala di valori,è un tipo di investimento, che non ha niente a che fare con un fatto puramente materiale e in ogni modo è una questione di scelte e di priorità. I tempi cambieranno,la gente ,tutti noi ci sentiremo meno precari,meno soli,più protetti,dovremmo arrabattarci meno sui bisogni e volgerci più alle esigenze..speriamo che l’economia cambi ed abbia nuove regole e non ci sia più questo martellamento incessante alla recessione ,al disastro,alla catastrofe.Però ora i problemi ci sono,le ansie pure ,la rabbia (dubito però che l’indignazione collettiva ce ne sia abbastanza in giro,altrimenti come scritto su Left ci sarebbero i semini per un tipo di ‘68 nuovo,nei call-center,all’Esselunga o sui rifiuti di Napoli..Bertinotti Anche Siena ha invitato ad tornare fuori dai cancelli e ascoltare la gente-e io aggiungo,ad ascoltarci-e comunque su Segnalazioni ,vicino all’immagine della Sinistra Arcobaleno,in questo momento,e sottolineo in questo momento,qualcosa mi stonava..spero non venga intepretato in altro modo visto che il forum non è un setting ..in ogni modo potrebbe essere la sedia di una donna sinuosa e intelligente ?
fiore
Inviato il: 29 Mar 2008, 12:37 AM
Numero 13 (numero fortunato!) di Left uscito oggi venerdì…a pagina 74,di Domenico Fargnoli:”Oltre la dittatura farmaceutica”.
Sempre all’interno,l’invito della Sinistra Arcobaleno,a San Quirico d’Orcia,Domenica 30 marzo,all’aperitivo in collaborazione con il settimanale Left alle 18.30;cena a buffet con Laura Vigna e Gennaro Migliore alle 20.30;dopo cena ,dibattito con il moderatore ,direttore editoriale di Left Luca Bonaccorsi.
Chi sa dirmi come mai proprio la sperduta San Quirico d’Orcia?
Guest
Inviato il: 4 Apr 2008, 10:06 PM
Scusate il commento..ma.. riferendosi alla vicenda del generale Del Vecchio..”cosa gliene importa ai gay di essere dentro alla vita militare?”..e lo sdegno di Veltroni ,Mussi,Luxuria? Non si sono certo affannati a difendere i ragazzi e i professori della Sapienza a suo tempo!! Poi..ma non c’è stato sempre un interesse negativo verso le forze armate,la guerra ecc.? Capisco che siamo vicino alle elezioni,ma ci vorrebbe veramente buon senso e un pò di coerenza..qui non si tratta di riconoscimento e di rispetto …dovrebbero brindare e invece sollevano polveroni! Strano popolo,gli Italiani!
Guest
Inviato il: 8 Apr 2008, 08:53 PM
Ci sono persone (giovani e meno) che hanno interesse ad avvicinarsi alla psichiatria,psicoterapia,psicologia e pensano di partire dai libri di Freud (perchè la cultura che conoscono è questa,o perchè scuola e media trasmettono solo questa conoscenza).Informandoli genericamennte sulla frode della psicanalisi e su quanto c’è di nuovo in questo campo,vorrei consigliare dei testi base per una prima conoscenza in modo da stimolare un interesse che poggi su contenuti più sani (può essere subito “Istinto di morte e conoscenza” o ci sono prima letture introduttive ?Posso avere un suggerimento in modo da essere più sicura quando a mia volta consiglio un percorso di letture? Per quanto riguarda la mia eperienza personale, avevo un’infarinatura di psicologia,ma il mio percorso ha preso avvio da “Il sonno e la nascita”.Grazie.
P.S. Provo un certo disturbo quando sento parlare ancora di Freud come se la cultura del pensiero umano fosse ancora in mano sua!
Guest
Inviato il: 10 Apr 2008, 07:06 PM
Avrei piacere che la candidata della Sinistra Arcobaleno,Laura Vigni, spiegasse cosa intende nel suo slogan,che sa molto di demagogico e scontato “per i diritti dei disabili”,non farò particolari commenti perchè le elezioni sono vicinissime e,siccome la politica è partecipazione,nonostante qualcosa mi stoni,so bene dove metterò la mia crocetta.
Tornando all’oggetto della questione,cosa intende per disabili la Vigni? I ragazzi a scuola seguiti dall’insegnante di sostegno (e che di risorse ne hanno sempre meno)? I tanti ciechi (e chissà quanti simili sordi e psicofisci ci sono in giro per l’Italia) che la G.d.F. ha scoperto essere tranqilamente vedenti?
O..altri beneficiari della legge 104/92,che vedono parenti più o meno sensibili usufruire di numerosi vantaggi,non sempre opportunamente usati (in Italia sono un esercito,tanto che viene da pensare che l’Italia sia un paese di handicappati_sig.ra Vigni,non si risolve ,in Italia,con tale legge il problema degli anziani con patologie , e tanto meno,la sicurezza del posto di lavoro che lede poi i diritti di altre persone,con maggiore dignità e scrupoli!- Faccia una ricerca seria,anche su internet e vedrà che abbiamo bisogno di leggi nuove e di frenare questo senso di individualismo che,invece di spingere a lottare insieme per creare leggi nuove e affrontare i problemi con il senso della collettività,porta a far proprio il “mors mea vita tua” con l’uso disinvolto di leggi potenzialmente buone -uso che poi toglie risorse a chi veramente deve esserne il beneficiario…O si riferisce,ancora, ai disabili per cui lotta l’Associazione Coscioni? O ai disabili di categorie protette che sono ben supportati economicamente e socialmente? O alle persone ,giovani e meno,che colpiti da malattie fisiche e mentali,vorrebbbeo aiuto per riacquistare la salute psico-fisica e vivere,vorrebbero essere curati e non assistiti,UOMINI E DONNE con dignità e non handicappati a vita,per una cultura che vuole ipocritamente l’assistenza e non la cura? Si informi e studi meglio la questione sig.ra Vigni,perchè quello slogan aveva dietro il vuoto e l’ingiustizia di tante frasi che si sentono facilmente dire in questi giorni.La Sinistra Arcobaleno può fare le cose con più intelligenza(per questo so che che non si offenderà per quanto ho scritto),senza ideologia e discorsi di parte…In ogni modo,la mia crocetta so bene dove la metterò ..perchè voglio essere delusa il meno possibile. P.S. Chissà perchè ho scritto queste cose in questo sito…
Guest
Inviato il: 15 Apr 2008, 11:18 AM
Gli italiani hanno innalzato un argine alla malattia mentale.
In termini psichiatrici si potrebbe dire che hanno “rifiutato” la malattia mentale.
Grandi italiani!!!
Guest
Inviato il: 15 Apr 2008, 01:42 PM
In che senso? Spiega meglio le tue parole.
Guest
Inviato il: 20 Apr 2008, 10:32 PM
In attesa di risposta….l’unica speranza è che la sinistra si renda conto presto del perchè abbiamo avuto una risposta popolare così particolare e dura,e operi una veloce e profonda trasformazione (come dice il Fagioli:l’irrazionale,non la ragione!) e ascolti la gente meno ideologicamente..c’è tanto da fare ed è urgente! Mi auguro però che la trasformazione,pur con tutto rispetto per la persona,non sia Vendola,altrimenti abbiamo la palese dimostrazione che non hanno capito nulla….e personalmete mi sono parecchio stufata di subire una realtà dove ,alla resistenza non si aggiunga la speranza,il cambiamento,il movimento oltre il pensiero.Era prevedibile, vero ,un simile passaggio storico..
Alogon
Inviato il: 22 Apr 2008, 10:25 AM
Su Vendola sono più che d’accordo: l’ho sentito ieri sera da Ritanna Armeni e mi sembra che non dica assolutamente nulla. Dietro Bertinotti c’è Vendola? Dalla padella nella brace.
Un’unica riflessione: le decisioni politiche vanno prese con metodo democratico discussione confronto, dialettica ecc. Nella SA questo metodo democratico è stato assente, la base non è stata ascoltata e consultata. Forse allora è vero il detto : mal cercato non è mai troppo.
copyright domenico fargnoli
guest *omonimia*
Inviato il: 22 Apr 2008, 01:45 PM
Condivido la tua valutazione alogon! Purtroppo questo è un vecchio difetto della sinistra, che per rinnovarsi deve farlo anche nel metodo, e nella prassi delle relazioni interumane oltre che nella scelta dei propri dirigenti (legittimati sul piano umano prima ancora di quello intellettuale e politico).
Le scelte politiche della sinistra dell’ultimo anno sono state caratterizzate da una sostanziale assenza di dialettica e da un progressivo allontanamento delle decisioni e della prassi di rapporto dei gruppi dirigenti nazionali dalla base, collante essenziale per la tenuta e il funzionamento di qualunque movimento o soggetto politico.
Errore grossolano in tempi attuali, dove l’ideologia non guida più le scelte elettorali.
Mai come ora sono essenziali la qualità delle relazioni e il fatto di riuscire ad avvicinarsi e a stare in mezzo alla gente, con l’umiltà di chi sente e si interessa delle esigenze degli altri, senza la paura di perdere in identità.
Guest
Inviato il: 22 Apr 2008, 09:05 PM
Sono pienamente d’accordo con te ,Alogon,soprattutto sul fatto “che la base non è stata cercata”,però,non me ne voglia il Fagioli e i fagiolini, questo non evidenzia anche qualcosa che va trasformato nell’atteggiamento dell’Analisi Colletiva,soprattutto negli intellettuali che ne fanno parte (non tutti!)..una distanza che va colmata,una consapevolezza che va cercata,non solo intellettualizzata,ma concretizzata..e ancora,quale è la posizione di Left? Atteggiamenti “democraticamente” superbi non fanno bene ai più che non sono protetti da un gruppo “poeticamente ,un pò astrattamente bohemmienne (si scrive così?)..”
Guest
Inviato il: 28 Apr 2008, 09:48 PM
E’ possibile che nessuno abbia fatto una seria riflessione a suo tempo quando al sondaggio sull’uomo del “Buon governo” ,una delle iniziative della settimna di manifestazioni a Siena ,organuizzata dal PD,era venito fuori al primo posto il nome di Fini? ..e allora mi unisco ancora ad Alogon ..”mal cercato non è mai troppo”… le buone osservazioni tacciate di fascismo?
Alogon
Inviato il: 29 Apr 2008, 10:15 AM
Quale sarebbe la buona osservazione?
copyright domenico fargnoli
Guest
Inviato il: 29 Apr 2008, 09:10 PM
Non quelle che hai detto te..quelle che non vogliono sentire coloro che politicamente dovrebbero rappresentarci…democraticamente si dovrebbero ascoltare le esperienze e sentirle a pelle…ma l’ideologia impedisce molto spesso l’apertura mentale e la gente si arrabbia…internet è un grande mezzo,si può scrivere,fare ricerche,confrontarsi…su vari siti ,con molte persone.
Fiore *omonimia*
Inviato il: 29 Apr 2008, 09:49 PM
Sull’ultimo numero di Left si parla chiaramente e ampiamente di Alemanno,mi sembra poco significativo far vedere su Segnalazioni le immagini dei saluti romani e i festeggiamenti per la festa dell’elezione del sindaco,mi preoccuperei di più di sapere “realmente”quello che non è andato,dove ha sbagliato la sinistra o cosa ora può essere fatto. Da chi si prende decisamente le distanze bene o male cosa aspettarci ,ma da chi si pone in modo ambiguo o deludente e dovrebbe detenere i presupposti ai quali ti senti più vicina..sinceramente è molto peggio.La ricerca fatta finora sull’umano..solo Bertinotti, in politica ,la può portare avanti, come pensa il Fagioli? Era proprio inevitabile non comprendere,non ascoltare, non interagire prima? Il coraggio di posizioni nuove, che sicuramente non avrebbero avuto il consenso di molti,forse avrebbero tentato di ottenere risultati diversi,tanto peggio di così!!
fiore
Inviato il: 29 Apr 2008, 10:06 PM
-Bertinotti,”genialmente”,per non far morire la sinistra,cerca il pensiero nuovo sulla realtà umana.—E lo fa tutto da solo? Senza interagire? Magari meditando sul Monte Athos? E allora faccia in fretta! Magari con altri post-it “Voglio” e “Ascolto”.
Alogon
Inviato il: 30 Apr 2008, 12:44 AM
Credo che l’ultimo film di Bellocchio avrà il titolo “Vincere”,
Consentitemi una banalità: chi fa perdere, non discuto sul perchè, la sinistra fa vincere la destra.
copyright domenico fargnoli
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.